La decima edizione della IAAF Diamond League è pronta per il debutto di Doha (Qatar), venerdì 3 maggio. Nella nuova sede dal Khalifa International Stadium, capacità di 48.000 posti e sede dei prossimi campionati del mondo, si svolgerà il primo dei 14 meeting. La quarta tappa sarà il Golden Gala Pietro Mennea di giovedì 6 giugno a Roma. Per il terzo anno, il circuito vivrà sul format che adotta il modello di un campionato. Come nell’edizione 2017 e 2018, i primi dodici meeting da Doha a Parigi (24 agosto), serviranno agli atleti per incamerare i punti necessari per qualificarsi alle due finali di Zurigo (29 agosto) e Bruxelles (6 settembre). I vincitori dei singoli eventi di ciascuna finale saranno decretati campioni della IAAF Diamond League, incassando un premio di 50.000 dollari e il Diamond Trophy.

I temi della stagione sono legati indissolubilmente al Khalifa Stadium, che ospita la prima della Diamond League per poi essere la casa scintillante dei campionati mondiali, all’inizio d’autunno (27 settembre-6 ottobre). Una stagione, quella attuale, già in grado di offrire prestazioni di valore assoluto e che tanto altro porrà in essere lungo gli altri undici meeting del circuito e nella doppia finale di Zurigo e Bruxelles. Grandi atleti, stelle emergenti, big in cerca di primati e di successi, storie che anche quest’anno si dipaneranno di tappa in tappa offrendo le emozioni che solo l’atletica e i suoi campioni è in grado di regalare.

Per il primo meeting, in pista e sulle pedane già tanti campioni olimpici e mondiali e freschi vincitori del Diamond Trophy 2018, ma altri ne arriveranno negli step successivi. Tutti gli atleti di vertice si confronteranno nei quattordici appuntamenti del circuito, da venerdì 3 maggio a venerdì 6 settembre, ultimo atto della Diamond League prima di tornare a Doha, nello stesso stadio, per la diciassettesima edizione dei campionati del mondo. Diamond League è anche record. Lo scorso anno, il primato mondiale arrivò nell’entusiasmante tappa di Montecarlo grazie alla keniana Beatrice Chepkoech, capace di correre i 3000 siepi in un pazzesco 8:44.32. Due anni prima, il 12.20 sui 100hs di Kendra Harrison a Londra e poi, ancora sui 3000 siepi, l’8:52.78 di Ruth Jebet. Nel 2015, ancora al Louis II monegasco, lo storico 3:50.07 di Genzebe Dibaba sui 1500 metri.

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