Il secondo posto di Giordano Benedetti negli 800 metri, e l’1,94 superato da Alessia Trost (terza) nell’alto, sono le note liete della terza e ultima giornata degli Europei a squadre di Lille (Francia). La notizia più negativa è invece l’infortunio muscolare patito da Fabrizio Donato: per il triplista azzurro, lo stop – avvenuto al secondo salto – ha significato l’abbandono della gara (a referto il 15,98 del primo tentativo). Nella classifica a squadre, l’Italia chiude al settimo posto: vittoria per la Germania, sul gradino più alto del podio davanti a Polonia e Francia. I tedeschi, malgrado lo “zero” nell’asta donne, sono un rullo compressore (7 vittorie e 23 volte sul podio nelle 40 gare del programma), mentre gli azzurri ottengono complessivamente quattro secondi posti (ai tre di ieri, Pedroso, Santiusti e Fassinotti, si aggiunge oggi quello di Benedetti). Rispetto all’edizione di Cheboksary 2015, la formazione italiana scende un gradino nella graduatoria finale, anche se l’assenza della Russia attenua il colpo rispetto al doppio sorpasso operato, sempre rispetto a due stagioni fa, da Ucraina e Spagna.

Non era sicuramente così che Fabrizio Donato pensava di chiudere la sua trasferta ai Campionati Europei a squadre di Lille (Francia). E, invece, il capitano azzurro ha dovuto fare i conti con uno spiacevole imprevisto fisico che l’ha bloccato a metà della rincorsa del secondo salto di gara dopo un 15,98 d’apertura. “Ho sentito una fitta alla coscia destra – racconta il bronzo olimpico 2012 del salto triplo, leader europeo stagionale con 17,32 – davanti sul quadricipite femorale. E’ stata una bella “schicchera”. Subito il ghiaccio, ora lo staff medico federale mi ha applicato una fasciatura compressiva, ma ora è ancora presto per capire cosa esattamente sia successo. Al rientro a Roma faremo subito tutti gli esami diagnostici e gli accertamenti del caso. Peccato davvero perchè oggi c’erano tutte le condizioni per fare un bel risultato: la pedana, il clima e anche il riscaldamento era andato molto bene con le gambe che giravano alla grande. Non ci voleva questo intoppo. Mi dispiace, ma è così”.
“Stamattina ero contenta – racconta Alessia Trost, terza con 1,94, standard di iscrizione per i prossimi Mondiali di Londra -, quando sono entrata in pedana l’atmosfera mi è piaciuta e ho detto: adesso me la godo. Questo 1,94 è una boccata di aria fresca che ci permette di lavorare più tranquillamente fino ai Mondiali, con buone sensazioni anche a 1,97. Non vedo l’ora di scendere in campo di nuovo. La mia vita nell’ultimo anno è cambiata parecchio, con il trasferimento ad Ancona, ed è diventata pane e atletica. Quando si investe di più, si vuole di più e si è sempre disposti a mettersi in gioco un’altra volta. Seguire da vicino la gara del rientro di Tamberi è stato davvero emozionante, perché quando condividi il campo tutti i giorni, vedi cosa c’è dietro. Penso che Gianmarco tornerà ancora più forte… e magari torniamo insieme, sarebbe bello”.

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