Correre per rinascere. Domani a quasi un anno da quella terribile notte di paura e distruzione, l’Amatrice-Configno è pronta a portare un segno di speranza in questa terra così pesantemente ferita dal terremoto. La macchina organizzativa capitanata dall’infaticabile patron Bruno D’Alessio, malgrado le mille difficoltà causate dal sisma, non si è arresa e ha voluto comunque far continuare la tradizione di un evento che proprio nel 2017 compie 40 anni. Sarà un’edizione speciale, per non dimenticare, ma anche per provare a guardare avanti. Otto chilometri e mezzo che lambiranno la zona rossa di Amatrice con la Protezione Civile impegnata a far sì che tutti – sono attesi 2000 runners – possano correre in sicurezza. Sabato sera la distribuzione dei pettorali ai big della gara, un momento che vedrà la partecipazione di tante stelle dell’atletica che hanno fatto la storia dell’Amatrice-Configno: dagli olimpionici di maratona Gelindo Bordin e Stefano Baldini, alla campionessa olimpica dei 1500 a Los Angeles 1984 Gabriella Dorio passando per altre protagoniste azzurre dei 42,195km come Laura Fogli, Maura Viceconte e Lucilla Andreucci. Non mancherà nemmeno l’asso keniano Ezekiel Kemboi, due ori olimpici e quattro titoli mondiali nei 3000 siepi, che qui ha già scritto il suo nome nell’albo d’oro della corsa. Nel 2016, a meno di 48 ore dalle devastanti scosse, ad aggiudicarsi la gara erano stati l’ugandese Albert Chemutai e l’azzurra Laila Soufyane, attesa anche domenica prossima sulla linea di partenza.

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