È il weekend delle distanze lunghe. Di quelle che, come sottolinea il DT Antonio La Torre “sono state più danneggiate dall’emergenza per il Covid-19”. È il fine settimana che coniuga i Mondiali di mezza maratona di Gdynia, in Polonia, con dieci azzurri al via, e la Festa dell’endurance di Modena, che assegna 34 titoli individuali di mezzofondo e marcia ed è decisiva per gli scudetti. Sabato mattina, in diretta streaming su RaiSport web, gli azzurri guidati dai primatisti italiani di maratona Eyob Faniel e Valeria Straneo cercano di farsi valere nel contesto iridato della mezza maratona, illuminato dalla presenza del recordman mondiale di 5000 e 10.000, l’ugandese Joshua Cheptegei, all’esordio sulla distanza. Contemporaneamente a Modena, nella diretta streaming su atletica.tv che proseguirà anche domenica, diversi validi protagonisti azzurri si misurano per il titolo italiano, con particolare attenzione per Antonella Palmisano nella marcia, Nadia Battocletti nei 5000, Osama Zoghlami nelle siepi. “Questo fine settimana ha un forte significato, non soltanto agonistico – evidenzia La Torre – perché gli specialisti delle ‘long distance’ sono icone della resistenza e della resilienza di tutta l’atletica italiana negli ultimi mesi. Se per le altre specialità è stata una stagione comunque intensa, benché compressa, per i mezzofondisti e per la strada è un’importante occasione di confronto: siamo riusciti a creare le condizioni con pazienza, perseveranza e rispetto delle regole”.

La squadra azzurra è arrivata giovedì pomeriggio a Gdynia, mezz’ora da Danzica, sul mar Baltico, per partecipare a un evento che – come logico – osserva le stringenti procedure anti-Covid. Nella mattinata di venerdì, per i cinque uomini (Eyob Faniel, Stefano La Rosa, Daniele D’Onofrio, Neka Crippa e Pietro Riva) e le cinque donne (Valeria Straneo, Giovanna Epis, Federica Sugamiele, Maria Chiara Cascavilla ed Elisa Stefani) c’è stata anche la possibilità di una sgambata lungo il viale intitolato a Giovanni Paolo II, a due passi dalla partenza di piazza Kosciuszki. Il percorso disegnato nel centro cittadino, di 5440 metri, va ripetuto integralmente per tre volte. Il quarto “giro”, più breve, ricalca i precedenti, ma nel finale punta verso il mare, per raggiungere il traguardo posizionato sulla spiaggia di Gdynia. “La nostra puntata di diamante è certamente Faniel – ricorda La Torre – che alla luce del record italiano di maratona del 23 febbraio a Siviglia (2h07:19) è l’azzurro con la maggiore dimensione internazionale. Ma ricordiamoci del livello altissimo che incontreremo in Polonia, non soltanto per gli ugandesi Cheptegei e Kiplimo, ma anche per keniani ed etiopi. La capitana Straneo può dare l’esempio, Epis e La Rosa hanno esperienza e tutti gli altri possono trarre insegnamenti utili da questa trasferta”. Gli orari: partenza donne alle 11, uomini alle 12.30.

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