Sale sul podio la squadra italiana nella gara senior dei Campionati Europei di corsa campestre, a quattro anni dall’ultima volta. Gli azzurri si prendono il bronzo con una bella prova corale a Tilburg, in Olanda, guidati dal 22enne Yeman Crippa che alla sua prima esperienza tra i “grandi” chiude sesto (29:14 sui 10,3 km) in una volata decisiva per le sorti della classifica, dopo essere rimasto nel gruppo di testa fino al settimo chilometro.

Poi il prezioso undicesimo posto in rimonta del rientrante Daniele Meucci (29:26), capitano del team, e la ventesima posizione della matricola Nekagenet Crippa (29:47), fratello maggiore di Yeman, portano la formazione dell’Italia in zona-medaglie con 37 punti sul terreno fangoso. Una sfida molto combattuta, in cui finiscono ad appena tre lunghezze dal secondo posto della Gran Bretagna (34) e con una di vantaggio su Spagna e Belgio, entrambe dietro a quota 38, mentre la Turchia (14) replica il titolo. Completano il risultato di squadra Ahmed El Mazoury (29° in 29:54) e Andrea Sanguinetti (48° in 30:31), invece Marouan Razine si ferma prima del termine.

Arriva così la seconda medaglia azzurra della giornata, dopo l’oro under 20 di Nadia Battocletti, e la quinta della storia nella competizione senior maschile: successo nel 1998, argento nel 2004, bronzo nel 2009 e 2014. A livello individuale si interrompe l’egemonia turca, che durava da quattro edizioni, e si arricchisce il bottino della famiglia norvegese più vincente. Il nuovo campione europeo è Filip Ingebrigtsen (28:49), che fa la differenza nell’ultimo giro per respingere l’assalto del belga Isaac Kimeli (28:52), con il turco Aras Kaya terzo (28:56). Appena tre ore prima il fratello Jakob Ingebrigtsen aveva conquistato il suo terzo oro consecutivo tra gli under 20.

“Oggi è stata più dura del previsto”, dichiara Yeman Crippa, bronzo nei 10.000 agli Europei di Berlino. “Ero venuto qui per una medaglia, ma gli avversari hanno corso più forte. Ho fatto la volata sul traguardo anche per la squadra e sono contento per loro, per me un po’ meno. Non riuscivo praticamente a correre nelle curve nei tratti dove c’era più acqua, poi cercavo di recuperare nelle altre parti, ma gli altri hanno guadagnato. Si impara anche da questo e non c’è niente di facile, c’è solo da lavorare”. “Sono contento – sorride Daniele Meucci, campione europeo di maratona nel 2014 – perché era una scommessa. La condizione è migliorata nelle ultime due settimane, ci ho creduto e ho fatto leva anche sull’esperienza. Davanti sono partiti forte e quei ritmi non potevo tenerli, dopo essere rimasto a casa in estate per la polmonite e aver ripreso solo a settembre. Ma non ho rimpianti e guardo avanti, era importante rientrare”.

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