La strepitosa gara di salto in lungo maschile ai Campionati Italiani Assoluti Indoor di Ancona ha un’eco immediata a livello europeo. Mai tre lunghisti italiani avevano superato la soglia degli 8 metri nella stessa gara al coperto. Nel ranking continentale 2017 Marcell Jacobs (oggi 8,06) è secondo con 8,07, Filippo Randazzo è terzo con 8,05 e Andrew Howe è quarto con 8,01. Tre azzurri ai piani alti della graduatorie stagionali (meglio ha fatto solo il francese Jean-Pierre Bertrand, 8,08) a due settimane dal grande appuntamento degli Europei Indoor di Belgrado (3-5 marzo).

Marcell Jacobs, 22enne delle Fiamme Oro, nato ad El Paso (USA) da papà texano e mamma italiana, ma cresciuto a Desenzano del Garda (BS). Per l’atletica si è trasferito a Gorizia, dove lo allena un big del del salto triplo azzurro, l’iridato indoor 2001 Paolo Camossi. Giovanissimo, ma già papà di un bambino di due anni, Jeremy, stesso nome del fratello minore di Howe. Ma con Andrew lo accomuna anche la passione per i tatuaggi: Marcell ha infatti una grande tigre che si affila gli artigli sul lato destro della schiena. “Oggi – il commento dell’azzurro – l’importante era vincere. Ci tenevo tantissimo a gareggiare e mi sarebbe dispiaciuto rinunciarci per colpa di un piccolo fastidio. Nessun problema in pedana, dove oggi con avversari del genere non sono certo mancati gli stimoli per atterrare lontano. Gara all’insegna del “keep calm” con 16 appoggi di rincorsa invece che 18. Sono migliorato molto, ma c’è ancora parecchio da fare. Quello che ce potrò fare agli Europei Indoor ce l’ho chiaro, ma non lo dico. Punto anche alla stagione estiva dove voglio continuare a divertirmi anche come velocista”.

Andrew Howe, la rinascita. Ha lottato per tornare in una terra che gli appartiene, quella degli 8 metri. 31 anni, argento mondiale 2007, campione europeo outdoor (2006) e indoor (2007), bronzo mondiale indoor (2006), Howe detiene i primati nazionali sia all’aperto (8,47) che in sala (8,30). Dopo una sofferta trafila di problemi fisici e di natura tecnica, da alcuni mesi si allena a Castelporziano (Roma) insieme ad un altro big dell’atletica azzurra, il bronzo olimpico del triplo Fabrizio Donato. “Ho fatto qualche errore di troppo e il mio coach ad un certo punto ha dovuto darmi una bella strigliata. Ho rimesso piede sopra gli 8 metri dopo 7 anni: era una scommessa, non ce l’aspettavamo così presto, ma è proprio l’inizio! Adesso gli Europei Indoor, poi lavoreremo per ritrovare in estate quell’Andrew che sta finalmente rinascendo. Sì, da oggi mi sento di nuovo il prof Andrew nel salto in lungo. Lo dedico alle persone anche nei momenti più bui ha creduto ciecamente in me: direi che si contano su due mani. Forse in molti non se l’aspettavano più da me. E’ emozionante questa nuova vita e sarà una grande emozione ritrovare anche la maglia azzurra a Belgrado: forse mi partirà pure una lacrimuccia. Ma so che è lì che devo stare!”.

Filippo Randazzo è il più giovane dei tre ottometristi sul podio degli Assoluti Indoor 2017. 21 anni da compiere il prossimo 27 aprile, è nato a Caltagirone, ma abita a San Cono (Catania). Il suo tecnico è Carmelo Giarrizzo con cui si allena si allena in provincia di Enna, nell’impianto di Valguarnera. Veste la maglia delle Fiamme Gialle dalla fine del 2015, stagione che l’ha visto medaglia di bronzo agli Europei Juniores e campione italiano assoluto a Torino. “Gara combattuttissima, in tre sopra gli 8 metri: una cosa assurda! Era da un pezzo che me la sentivo addosso una misura del genere, finalmente è arrivata, all’ultimo salto, ma è arrivata! Ed è magnifico! Quando ho visto quell’8 quasi non ci credevo ed è stato come se qualcosa mi esplodesse dentro. Ora pensiamo agli EuroIndoor di Belgrado. A vent’anni ho ancora tanta strada da fare, ma si può anche sognare!”

Articolo precedenteFootball, Guelfi Firenze, Mike Vannucci, parla l’oriundo
Prossimo articoloBasket in carrozzina, vincono tutte le prime della classe