Scriviamo subito che stavolta Roma-Juventus sarà diversa dalle precedenti. Il caos non regnerà nei paraggi dello stadio Olimpico, mille spettatori appena potranno assistere alla sfida fra le nemiche storiche, il cui dualismo cominciò col famoso gol di Turone. Stavolta è diverso, la pandemia ha cambiato le carte in tavola, niente invasione da parte del popolo bianconero, niente fila al botteghino, niente striscioni giallorossi, niente di niente. In più ci si avvicina alla sfida fra le polemiche, quella che dovrebbe maggiormente indignare è legata all’esame di Luis Suarez, che non gioca ancora con la Vecchia Signora – e chissà mai se ci giocherà – e che si è rivelato una farsa, stando alle indagini della Guardia di Finanza. L’altra polemica è quella di una Roma in difficoltà, fra idee confuse e danè che a quanto si vocifera latitano nelle casse del sodalizio giallorosso. La sconfitta a tavolino contro il Verona, dettata dalla dabbenaggine di un colletto bianco che nel trascrivere i nomi dei calciatori ha omesso di inserire un ragazzo africano di ventitré anni è quella che colpisce maggiormente l’immaginario collettivo, con la squadra capitolina retrocessa a quota zero e dunque costretta ancora al palo dopo i primi novanta minuti di campionato. Il cambio della dirigenza ha portato la più fredda delle euforie, e mentre i tifosi vagheggiano acquisti da nababbi ci si rende conto che bisogna fare i conti della serva per risparmiare. L’allenatore sembra sia stato lasciato da solo, senza spalla cui appoggiarsi; e poi il caso Dzeko, il mancato arrivo di Milik, la svendita dell’ex capitano Florenzi, i dubbi sul portiere, e poi… già… non mancano i problemi. Ne deriverebbe, da questo, un pronostico  senso unico per la serata di domenica, segno 2 fisso. Ma la Roma ha sempre dimostrato che è nei momenti di maggiore difficoltà la capacità di saper cavare il sangue dalle rape.

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