Matteo Piano in azione contro il Camerun

Si è aperto con un netto 3-0 (25-18, 25-18, 25-16) ai danni del Camerun, il torneo di qualificazione olimpica degli azzurri di Gianlorenzo Blengini. Al PalaFlorio di Bari Zaytsev e compagni hanno impiegato poco più di un’ora di gioco per avere la meglio sulla formazione africana, al termine di un match che è stato a senso unico. Nel primo parziale i ragazzi di Blengini sono stati padroni del campo dall’inizio alla fine. Nel secondo, invece, hanno avuto un avvio più lento, ma poi hanno cambiato marcia e il Camerun ha dovuto cedere nettamente. La terza frazione è stata in equilibrio sino all’8-8, prima dello scatto decisivo della nazionale tricolore.
Messo in archivio il primo successo, domani Giannelli (che oggi ha festeggiato 23 anni) e compagni torneranno in campo per affrontare l’Australia (ore 21.15 diretta RaiDue), oggi uscita sconfitta 1-3 (28-26, 19-25, 19-25, 30-32) dalla sfida contro la Serbia.
Contro il Camerun il miglior marcatore azzurro è stato Osmany Juantorena on 13 punti, davanti alla coppia Ivan Zaytsev-Filippo Lanza 12 punti. Buona anche la prestazione di Matteo Piano, autore di 3 muri.

Come formazione iniziale il ct azzurro ha schierato: Giannelli in palleggio, Zaytsev opposto, schiacciatori Juantorena e Lanza, centrali Russo e Piano, libero Colaci.
Nel primo set gli azzurri sono scappati avanti grazie a un Juantorena ispirato (12-8). I ragazzi di Chicco Blengini, ben guidati da Giannelli, hanno sempre mantenuto un margine di sicurezza, non permettendo mai agli avversari di avvicinarsi (17-13). Nel finale gli africani hanno commesso diversi errori e la nazionale tricolore, con in evidenza Lanza, ha viaggiato spedita sino al (25-18).
Più lento l’avvio dell’Italia nella seconda frazione, il Camerun è arrivato al primo tempo tecnico avanti (6-8). La risposta azzurra ha visto protagonista la coppia Lanza-Zaytsev e in poche azioni la nazionale tricolore è balzata al comando (13-10). Una volta avanti, la formazione tricolore ha imposto il proprio ritmo, spegnendo ben presto le resistenze della squadra africana, grazie anche ai muri di Matteo Piano (25-18).
Nella terza frazione le due squadre sono rimaste a contatto sino all’8-8, momento in cui gli azzurri hanno spinto sull’acceleratore (14-10). Le fasi successive hanno confermato la superiorità dell’Italia, brava a non sprecare troppe energie in vista delle prossime due fondamentali sfide (25-16).

Gianlorenzo Blengini: “Siamo perfettamente consapevoli che per domani, ci servirà un livello di gioco superiore rispetto a quello di oggi. Certo c’era da rompere il ghiaccio, entrare in un torneo che non ti dà modo di crescere gara dopo gara: vanno fatte le cose che sappiamo fare al momento giusto, come abbiamo fatto quando c’era da andare via e portare a casa la gara. Adesso pensiamo all’Australia, servirà giocare meglio anzitutto al servizio e nella gestione del servizio float. La partita di stasera fa fatica a dare dei responsi, sappiamo bene che il livello si alzerà e servirà dare di più. Lo sport in generale, la pallavolo soprattutto, ci ha insegnato tante volte che le differenze tra le squadre ci sono quando la squadra che ha qualcosina in più si esprime al suo massimo”.

Osmany Juantorena: “Con tutto il rispetto per il Camerun, questa era una partita che dipendeva da noi, penso che abbiamo giocato abbastanza bene. Domani abbiamo una gara tosta, l’Australia ha mostrato il suo valore, giocando molto bene e rischiando di andare al quinto set con la Serbia. Ora dobbiamo recuperare le energie e prepararci perché sarà una battaglia”.

Simone Giannelli: “Siamo partiti con il piede giusto. È sempre difficile iniziare una manifestazione, abbiamo fatto bene contro un avversario che ha atleti validi in rosa. Sono molto contento, ora ci aspetta l’Australia: se ha dato filo da torcere alla Serbia lo darà anche a noi, ma siamo pronti a combattere. Penso che dobbiamo interpretare queste partite come finali, pensare partita per partita. L’Australia è una squadra forte che ha una rosa consolidata da qualche anno, dobbiamo farci trovare pronti, non sarà facile, ma è normale che sia così per raggiungere traguardi importanti come l’approdo a Tokyo”.

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