Giacomo Sintini
Giacomo Sintini

Una sfida dopo l’altra, Giacomo Sintini, per tutti Jack, non smette mai di combattere. Dal campo, con la maglia della nazionale (con cui vinse l’Europeo nel 2005), alla sua personale guerra contro il cancro (vinta anche quella), all’attuale sfida al fianco del Presidente Carlo Magri nelle prossime elezioni presidenziali (Rimini 26 febbraio).
Nato a Lugo di Romagna, ma cresciuto nel vicino centro di Bagnacavallo, Sintini ha militato in diversi club italiani (Perugia, Macerata, Treviso, Ravenna, Forlì) per poi trasferirsi in Giappone. Dopo aver sconfitto il cancro, ha deciso di entrare nella squadra di Magri. Lui stesso ci spiega i motivi di questa scelta:
“Sono principalmente due i motivi che mi hanno spinto ad accettare questa sfida come consigliere nella corsa alla presidenza. Il primo è che ho apprezzato moltissimo quello che Carlo Magri ha fatto per me sia come persona che come atleta, incoraggiandomi e aiutandomi soprattutto durante la mia malattia. E’ stata una delle persone che più mi è stata vicina e certe cose non si dimenticano. E allora credo che è arrivato il momento che sia io a fare qualcosa per lui e la corsa elettorale mi è parsa l’occasione migliore per dimostrargli la mia gratitudine. Il secondo motivo, altrettanto importante, è il mio amore per la pallavolo. L’idea di continuare a far parte di questo mondo che adoro è un enorme stimolo”.

Da uomo di campo, prima che dirigente, dove bisogna agire per continuare a far crescere questo sport?
“Innanzitutto è fondamentale trovare risorse da investire, fare informazione e impegnarsi per un maggiore coinvolgimento sul territorio. Anche le società più piccole devono sentirsi parte di una squadra unita. Bisogna coinvolgere un po’ di più gli atleti, i dirigenti, i giovani allenatori, cercando di portare entusiasmo laddove crediamo che manchi. Ad esempio dobbiamo realizzare grandi eventi che veicolino il nostro sport a livello mediatico e cerchino di fare concorrenza allo strapotere del calcio”.

Se lei potesse decidere in cosa investire dei soldi, da dove comincerebbe?
“Mi piace molto l’idea del Presidente Magri di creare un fondo per migliorare non solo le strutture, ma anche le attrezzature che spesso le società non hanno a disposizione, partendo dalle cose indispensabili come le reti, i palloni, le divise. Questo invoglierebbe i genitori a mandare i figli a giocare. Dobbiamo sviluppare il senso dello spettacolo, della pallavolo come evento, come aggregazione, e trovare dei testimonial, dei personaggi trascinatori”.

Personaggi come lei…
“Noi atleti professionisti abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei giovani atleti. Per loro siamo dei modelli, un punto di arrivo, e dobbiamo essere all’altezza di quello che ci chiedono. Ma dobbiamo essere umili e cercare di far innamorare i ragazzini della pallavolo”.

Cosa farebbe per accrescere l’impatto mediatico?
“La pallavolo deve essere sempre più al passo con i tempi, deve coinvolgere i ragazzi attraverso i social network e veicolare la presenza con elementi che facciano da traino”.

Quali sono state le sue ultime sensazioni da giocatore?
“Lasciando i campi mi sono reso conto che la pallavolo affronta un momento molto delicato, del resto come molti altri sport. La crisi economica naturalmente non ha aiutato, ma al tempo stesso credo che ne stia uscendo a testa alta. Vedo che si continua a crescere facendo i giusti passi, senza voler strafare, con criterio. Io sono uscito dalla pallavolo giocata nel momento in cui non era negli anni d’oro ma ho visto che il movimento ha tenuto botta, ha saputo reagire anche alla crisi”.

Cosa le ha lasciato di buono la sfida con la malattia?
“L’esperienza dle cancro mi ha fatto vedere le cose con occhi diversi. Mi ha stimolato a tirar fuori delle parti di me che neanche conoscevo, una forza e una determinazione che non sapevo di avere. Credo sia importante anche raccontarla, tutti noi abbiamo bisogno di storie positive e a lieto fine. Io sono pronto a condividere questa esperienza per aiutare chi ne ha bisogno. Lo faro anche portando questa il mio bagaglio nelle società sportive, per far si che queste si sentano sempre più coinvolte. E ci metterò con tutto il mio entusiasmo”.

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