Una splendida Italia chiude la Grand Champions Cup battendo gli Stati Uniti, mandando in archivio un poker di vittorie ed una medaglia. Di che colore? Dipende dal risultato della gara che chiude il torneo ad Osaka Giappone-Brasile, che si gioca nella tarda mattinata italiana: se vincono i sudamericani sarà d’argento.
Si è concluso con una grande vittoria un torneo da ricordare. Questa Italia, partita per il Sol Levante con ancora nella testa l’eliminazione nei quarti degli Europei, ha saputo rigenerarsi al suo interno, a trovare nei grandi avversari che ha incontrato gli stimoli necessari per tornare a credere nei propri mezzi, per tirar fuori tutto quello per cui aveva lavorato intensamente in estate, per riportare il tricolore a sventolare sul pennone di una premiazione.
La partita finale contro gli Stati Uniti, era difficile sin dall’inizio (tra l’altro gli americani stanno raggiungendo il massimo della forma in vista delle qualificazioni mondiali), diventata ancora più complicata perché di fatto si era trasformata in una finale. L’Italia l’ha vinta con la tecnica dominando i primi due parziali, la chiusa con la testa nel quarto quando le tossine delle tante gare ravvicinate stavano invadendo i muscoli.
Un risultato importante per la nazionale azzurra maschile, che chiude una stagione altalenante in maniera super, vincendo 4 gare su 5 in una manifestazione che non a caso si chiama Grand Champions Cup.
L’Italia ha giocato un primo set esemplare, ha allungati nel momento giusto (16-12) ha saputo ritrovarsi quando con grande sforzo gli Stati Uniti erano tornati a meno 1, chiudendo senza soffrire.
Una volta in vantaggio la squadra di Blengini ha continuato a macinare il suo gioco, difendendo tantissimo (che bravi in questo fondamentale Colaci e Giannelli) attaccando con puntualità con le bande Antonov e Lanza, generoso come un capitano in campo deve fare, ma anche con Mazzone e Piano. Vettori marcato “stretto” dal muro Usa, non si mai lasciato andare e si è reso utile al servizio ed a muro, ma anche con salvataggi difensivi.
Nel secondo l’Italia ha dovuto lottare per scrollarsi di dosso gli americani, ma quando lo ha fatto è stata perentoria ed è arrivata al 2-0. Nel terzo il ritmo è calato, Anderson e compagni ne hanno approfittato nella fase centrale per mettere le basi del 25-23 con cui hanno tenuto vivo il match. Il quarto è stato degno di una grande partita di un torneo di livello mondiale: l’Italia ha rimontato da uno svantaggio di 14-11, si è portata avanti ed ha chiuso al secondo match-point dopo aver annullato tre palle del 2-2.

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