Antonella Del Core
Antonella Del Core

Antonella Del Core, impegnata al fianco di Carlo Magri in vista dell’Assemblea Federale del prossimo 26 febbraio, è una di quelle atlete che non hanno bisogno di presentazione. Il suo nome ed il suo curriculum sportivo parlano per lei.
Capitana dell’Italia, e per anni leader indiscussa della nazionale, ha nel suo splendido palmares con la maglia azzurra due Coppe del Mondo, vinte giappone nel 2007 e 2011, una World Grand Champions Cup, conquistata Giappone nel 2009, due Europei, nel 2007 e 2009 in Lussemburgo– Belgio e Polonia.
Tanti titoli anche con i club. Uno scudetto a Perugia nella stagione 2006/2007, quattro Champions League (nel 2008 a Murcia, con la maglia della Sirio Perugia; nel 2009 a Perugia e nel 2010 a Cannes, con la maglia della Foppapedretti Bergamo; nel 2014 a Baku, con la casacca della Dinamo Kazan), una Coppa Cev (con la Robursport Scavolini Pesaro nel 2005–2006), e due Coppe Italia, una di A1 (Sirio Perugia) e una di A2 (Robursport Scavolini Pesaro).
Una bacheca così ricca da poter dire di avere avuto tutto dalla pallavolo. E invece l’indomita Antonella ha ancora qualcosa da dare e molto da fare per il volley italiano, animata da quella passione che è nata quando da piccolissima vedeva i fratelli giocare e che oggi, a trentaquattro anni, è più forte che mai.
Da soli cinque mesi ha appeso le ginocchiere al chiodo, indimenticabile il suo addio al volley giocato in quel di Rio dopo l’ultima fatica Olimpica, fra gli abbracci e le lacrime, sue di tutte le compagne.
Antonella aveva (ha) voglia di pensare alla famiglia, a se stessa, dopo anni di allenamenti e di partite in giro per l’Italia e per il mondo, però in questi mesi non si è mai compaletamente staccata dal suo ambiente. Impossibile per una come lei.
L’invito di Carlo Magri ad entrare nella sua squadra lo ha accolto con entusiasmo e grande voglia di mettersi a disposizione, di portare in Consiglio Federale le problematiche degli atleti dopo averle vissute per anni in prima persona.
” Voglio innanzitutto ringraziare Carlo Magri per questa grande opportunità-afferma convinta Antonella- Ritengo che sia fondamentale che nella sua squadra ci sia chi ha potuto analizzare dall’interno le dinamiche che vivono gli atleti e possa offrire la sua esperienza affinchè ci sia una reale sinergia fra tutte le componenti della nostra pallavolo “.

Quali suggerimenti porterà per ottimizzare le cose?

“C’è l’esigenza di lavorare su diversi aspetti. Vorrei poter dare il mio contributo per migliorare la logistica e l’organizzazione dei raduni azzurri. Posso portare in Consiglio Federale la mia profonda conoscenza di tecnici, atleti e staff cercando di contribuire alle scelte future per il bene della nazionale”.
L’esperienza in Russia le ha dato qualche spunto importante da trasferire qui in Italia?
“Loro molto ben organizzati. Non esistono le Leghe e questo semplifica molto il rapporto fra la Federazione e i club. L’attività della nazionale in Russia è prioritaria al resto e questo ritengo porti risultati importanti”.
Da cosa si dovrà ripartire nel prossimo Consiglio Federale?
“Da donna del sud dico che bisognerà dare priorità all’impiantistica,le strutture sono poche e in alcuni casi anche fatiscenti. Bisognerà avere inoltre cura particolare ai settori giovanili, sono linfa vitale per il nostro movimento”.
Lei al fianco di Magri, la sua compagna di tante battaglie Francesca Piccinini nella squadra di Cattaneo. Cosa si sente di dirle?
“Le faccio in bocca al lupo, sarà un ben confronto”.
Una carriera lunga la tua, costellata di successi. Ha qualche rimpianto?
“Soprattutto quello di non aver vinto una medaglia olimpica. Abbiamo avuto delle buone opportunità sia a Pechino che a Londra ma non ci siamo riuscite. Per me rimarrà sempre un sogno che non ho realizzato”.
Da veterana della nazionale, cosa è mancato nel ricambio generazionale del gruppo azzurro?
“Forse un po’ di gradualità. Le giovani sono state messe troppo presto sotto pressione. Soprattutto in un contesto delicato come quello delle Olimpiadi. Però devo dire che le ragazze si sono comportate bene e non potranno che crescere in futuro”.
Fra i tanti allenatori che hai avuto chi ha significato qualcosa in più per te?
“Massimo Barbolini. Con lui abbiamo vissuto anni d’oro. Siamo sbocciate, abbiamo trovato la quadratura del cerchio”.
Che sensazioni ha provato nel lasciare il campo dopo una vita spesa sui campi ?
“Lo avevo stabilito da qualche tempo. Sono cambiate le mie priorità. Mi godo mio marito, la mia casa, i miei amici. Anche se devo ammettere che mi manca moltissimo lo spogliatoio, il clima pre-partita, ed il rapporto con le compagne dentro e fuori dal campo”.
Come sono adesso le giornate senza la pallavolo?
“Avrei voluto dedicarmi un po’ alla casa ma in realtà non ne ho avuto il tempo! Mi sono dovuta riorganizzare ma ancora non ho avuto un attimo per respirare. Finalmente però posso andare al cinema, una delle mie passioni che, per ovvi motivi, prima non avevo tempo per coltivare”.