Si è concluso a Sebenico, in Croazia, il Campionato Europeo di Match Race, appuntamento organizzato dal D Marin Mandalina, già ospite del Campionato Mondiale ORC e di altri eventi di caratura internazionale.

Al via i dodici migliori specialisti dell’uno contro uno provenienti del Vecchio Continente e tra questi anche Ettore Botticini, protagonista solo una settimana fa del Campionato Italiano di Marina di Ravenna, terminato in seconda posizione. Per il giovane timoniere toscano, da poco uscito dai ranghi Under, si è trattato di una delle prime occasioni di confrontarsi con l’elite overall del match race.

Il portacolori del Circolo Nautico e della Vela Argentario, in equipaggio con Lorenzo Gennari, Raffaello Perrini e Federico Colaninno, ha ben figurato anche in Croazia, dove si è classificato secondo, superato dal solo Eric Monnin, già avversario di diversi match particolarmente agguerriti.

“Sono stati quattro giorni di vento molto leggero e le regate si sono svolte utilizzando i Platu 25 e i J/70: era quindi di fondamentale importanza essere rapidi nel cambiare ‘modalità’ di conduzione, vista la grande differenza che c’è tra le due barche, dotate una di gennaker e l’altra di spinnaker. Gli abbrivi erano completamente differenti e da un match all’altro bisognava prestare molta attenzione a come interpretare le fasi di dial up – spiega Ettore Botticini – Siamo partiti bene, con un parziale di tre a uno, poi il secondo giorno il rendimento è diminuito a causa anche del programma a noi sfavorevole dal punto di vista delle lunghe attese. Dal terzo è scattato qualcosa e abbiamo cambiato passo, vincendo tutti i duelli del Round Robin che ci restavano, contro velisti forti come Presen e Zbroja”.

Conquistati i quarti, Botticini e il suo team hanno eliminato il russo Lipavsky, quindi il francese Morvan, da tanti anni nei ranghi del World Tour di Match Race: “Contro Morvan abbiamo fatto tre ottime regate: dato che loro erano pesanti e soffrivano le arie leggere, abbiamo puntato su partenze conservative con l’idea di puntare sulla velocità di bolina e di poppa, come in una regata normale. Colaninno è stato bravissimo nella tattica e in manovra siamo stati perfetti: il tre a zero che ci ha garantito la finale è di certo tra i match che ricorderemo a lungo”.

“In finale, contro Eric Monin, abbiamo suonato la carica portandoci sull’uno a zero – prosegue Botticini – Lui e il suo equipaggio hanno reagito da grandi quali sono chiudendo la sfida sul due a uno. Nello scontro decisivo, data la tendenza del vento, abbiamo deciso di andare a destra, obbligando Monin verso sinistra. Purtroppo il salto della brezza lo ha premiato e all’incrocio seguente aveva una lunghezza di vantaggio che ha difeso fin sulla linea di arrivo. In questo caso possiamo parlare di sfortuna, tanto che Monin stesso ci ha confessato che anche lui voleva la destra in quel momento della regata”.

Esaurito il racconto della contesa agonistica, Ettore Botticini trae le conclusioni della trasferta croata: “Di sicuro siamo soddisfattissimi: per noi, che stiamo affrontando le prime stagioni fuori dai contesti prettamente Youth, è il primo risultato overall di un certo prestigio. I ragazzi hanno girato benissimo e credo che da questa stagione siano emersi aspetti molto importanti sui quali lavorare per continuare a crescere”.

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