Il 9 febbraio 2005 è una data storica per la memoria del Cagliari. Quel giorno venne ritirata la maglia del più forte calciatore italiano di tutti i tempi, Gigi Riva. Prima dell’amichevole che vide la Nazionale azzurra opposta alla Russia, venne organizzata una cerimonia dedicata al fromboliere di Leggiuno, ancora oggi primatista per quel che concerne le marcature con la maglia dell’Italia, 35 gol in 42 partite disputate. Rocco Sabato, terzino sinistro rossoblù che indossava la casacca numero 11, consegnò la maglia a Gigi Riva e il bomber – tre volte re della marcatori di serie A – visibilmente emozionato, reagì in maniera schietta: “Non riesco a trovare le giuste parole per descrivere queste emozioni perché occorre viverle per capirle”.

Lo scudetto del 1970, alfiere proprio Gigi Riva, rappresentò l’ingresso della Sardegna nel panorama calcistico italiano, e l’attaccamento dell’ala sinistra lombarda alla sua terra d’adozione, è diventato nel tempo simbolo di rivincita nei confronti del “Continente”.  Di recente è tornata alla ribalta una frase di Riva pronunciata qualche anno fa, dettata dal cuore: “Avrei guadagnato il triplo. Ma la Sardegna mi aveva fatto uomo. Era la mia terra, ero arrivato dall’età di 18 anni. All’epoca ci mandavano i militari puniti. In continente ci chiamavano pastori o banditi. Oggi fanno a gara per farsi le vacanze qui. Quando avevo 23 anni la grande Juve voleva ricoprirmi di soldi. Io volevo lo scudetto per la “mia” terra: ce l’abbiamo fatta. Noi banditi e pastori”. I tifosi del Cagliari hanno ringraziato e la frase è diventta virale sui social network.

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