Molto vento, tanta emozione e nervosismo su Baku e sulla gara femminile di Trap. Solo così si spiegano alcuni punteggi “dilettanteschi” per atlete di altissimo livello tecnico e agonistico. L’Italia centra un bronzo individuale e un argento a squadra dalle Junior, zero dalle adulte. Ottava Jessica Rossi (67/75) a due piattelli dalla finale a sei, ventunesima Alessia Iezzi (63), ventiquattresima Maria Lucia Palmitessa (62). La notizia più insolita, siamo abituati troppo bene (?), è il quinto posto della nostra squadra con il punteggio di 192/225; oro Russia (203), argento Finlandia (199), bronzo Francia (196).

Queste ragazze ci hanno sempre regalato medaglie ed emozioni, i numeri non sono dalla loro parte. Peccato, andrà meglio la prossima volta.

Greta Luppi, diciottenne di Crevalcore (è nata qui anche Jessica Rossi) con 67+1 era prima in qualificazione con lo stesso punteggio della tedesca Marie Louis Mayer (67/75+0) che ha poi vinto l’oro con 41/50, mentre la nostra Greta con il suo 24/40 di finale deve accontentarsi del bronzo. Argento per l’altra teutonica Bettina Valdorf (63; 29/50), quarta Diana Ghilarducci (64; 20/25), quindicesima la terza italiana della squadra Giulia Grassia (56). L’oro a squadra va alla Germania (189/225), a noi l’argento con il punteggio di 187; terza la Russia (183).
Il titolo Lady la sanmarinese Arianna Perilli ,allo spareggio, 4-3 ha battuto la russa Ekaterina Rabaya, bronzo Satu Makela/Nummela (72/75; 28/40). Arianna, 39 anni il prossimo 28 novembre, trova oggi il primo europeo con la casacca di San Marino dopo i due titoli conquistati con la maglia azzurra (Belgrado 2005 e Maribor 20006) tanto per citare i trofei più prestigiosi tra i moltissimi che Arianna ha saputo conquistare con e per l’Italia. Complimenti alla neo campionessa.
Domani vanno in pedana gli uomini, ma è importante sottolineare che subito dopo i primi 75 “dischi” della gara maschile, ci sarà una novità che ci incuriosisce molto, una gara a squadra di fossa olimpica femminile la cui finale è fissata per le ore 16.00. Sarà una competizione vera tra i primi otto team della classifica aritmetica della gara Donne, il primo terzetto contra l’ottavo, il secondo contro il settimo e cosi di seguito: si sfideranno a singolar tenzone. Potrebbe essere in futuro, la gara di squadra, qui sperimentata per fossa e skeet solo al femminile, una proposta allettante per il programma dei Giochi, almeno così è nella mente e nei progetti dei dirigenti della Esc e della Issf, la federazione europea e quella mondiale di tiro.

Il terzetto maschile ha in Giovanni Pellielo, icona di questo sport, il suo alfiere, 4 medaglie olimpiche (3 argenti e 1 bronzo), 4 mondiali, 7 coppe del mondo; si potrebbe dire che Johnny ha solo 3 Europei (Maribor 2015, Osijek 2005 , Sipoo 1997) e ha quindi quasi l’obbligo di impinguare la bacheca del reparto continentale. Gli altri due tiratori non sono una novità assoluta ma il Dt azzurro ha lasciato a casa Valerio Grazini e Massimo Fabbrizi e altri pretendenti scegliendo Mauro De Filippis, 37 anni, poliziotto di Taranto, 1 oro nella prova di Coppa del Mondo a Lonato 2010 e Daniele Resca, 31 anni, carabiniere di Pieve di Cento, 2 argenti in Coppa, Acapulco 2010 e San Marino 2016. Fabbrizi non attraversa un grande momento di forma complice forse anche la bella novità di Alessandro che dovrebbe nascere in questi giorni, mentre il giovane Grazini, 25 anni il prossimo 26 settembre, fa il fenomeno in Fossa Universale, aspettando di nuovo il suo momento nel percorso olimpico. I tre junior: Emanuele Buccolieri, 20 anni brindisino di San Pacrazio, Tav San Donaci/San Pancrazio, Matteo Marongiu, Fiamme Oro, di Sassari, 17 anni, argento europeo lo scorso anno a Lonato e Teo Petroni, tesserato Tav Cascata delle Marmore, 19 anni, viterbese di Fabbrica di Roma.

La gara maschile si concluderà giovedì, 50 piattelli di qualificazione ancora, poi per i primi sei della classifica generale finale, fissata alle ore 12.45 quella Junior, alle 13.45 quella Senior.

Il programma della Fossa Olimpica si chiuderà venerdì. Sarà la giornata del “Trap Team Mixed Event”, della “Fossa mista a Squadre”, in pedana un uomo e una donna a rappresentare il proprio paese contro un’altra coppia di un’altra nazione. Sarà la gara che sostituirà il double trap nel programma olimpico a partire da Tokyo 2020. Abbiamo chiesto ad Albano di svelarci le due coppie italiane e lui perentorio: “Non ho ancora deciso, c’è ancora tempo”.

Articolo precedenteTiro a volo, Baku, Europei, italiani in piena corsa, le donne 4°
Prossimo articoloLa Banda del racconto alla Notte bianca del jazz e del blues