Sostegno e vicinanza a tutti coloro che soffrono di patologie uditive. Questo il messaggio che Cochlear, leader nella produzione di impianti cocleari e a conduzione ossea, rinnova proprio nel mese di marzo, dedicato all’udito.

 

Mentre, lo scorso weekend, in tantissimi hanno partecipato al live “Cochlear Family Celebration“, riunione di famiglia virtuale per tutti i portatori di un dispositivo della multinazionale australiana (oltre 5mila in Italia), nella Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, uno dei centri di eccellenza per l’implantologia cocleare, Cochlear Italia sbarca con “Cochlear Remote Check”. Si tratta del primo servizio di telemedicina nel settore, attraverso cui i medici possono valutare i risultati funzionali dell’impianto e il corretto funzionamento di tutte le sue componenti, evitando ai pazienti l’accesso nei reparti dell’ospedale. “Si tratta del primo strumento di valutazione in teleconsulto per i portatori di impianti cocleari e Padova è in assoluto una delle prime realtà a essersi dotata di questo innovativo servizio – spiega Carlo Martinelli, Amministratore Delegato di Cochlear Italia – Il sistema consiste, di fatto, in una serie di test, tutti eseguibili comodamente da casa, grazie alla App Nucleus Smart, made for IPhone e Ipod Touch. Si tratta di una tecnologia pensata per sostenere le difficoltà che i nostri pazienti incontrano, soprattutto da un anno a questa parte, a causa delle restrizioni e dei blocchi connessi alla pandemia”.

 

Tramite la App, che porta lo stesso nome del più recente impianto introdotto da Cochlear sul mercato, il paziente viene guidato in modo intuitivo e semplice a svolgere diverse attività: dall’esame dell’udito (nella quiete e nel rumore), alla valutazione della percezione del parlato con varie entità di suoni in sottofondo. “Questo servizio è il primo passo verso una vera telemedicina, che vogliamo estendere ad altre cliniche nel nostro paese – conclude Martinelli – Oltre che per lo sviluppo del Cochlear Remote Check sul territorio, lavoreremo costantemente al perfezionamento e arricchimento di questa tecnologia”.

 

Dati ISTAT dell’ultimo anno confermano la necessita di aprire il nostro sistema sanitario alle cure a distanza. Anche alla luce dell’epidemia di Covid-19, è sempre più evidente che un sistema sanitario moderno non può prescindere dalla telemedicina e dalla digitalizzazione del sistema sanitario, se vuole avere migliori risultati dalle cure e contenere le spese: ogni anno, nel nostro Paese, circa 7.800 decessi avvengono per infezioni acquisite nei nosocomi, un dato pari al doppio delle morti legate agli incidenti stradali.

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