La magia delle Dolomiti, quasi 100 chilometri attorno al Col di Lana
di Carlo Monteverde
Sono passati diversi anni da quando Silvano Rudatis, vulcanico operatore turistico di Alleghe ideò lo spettacolare Giro della Grande Guerra, l’esclusivo tour che permette di passare un giorno intero con gli sci ai piedi senza mai ripetere le stesse piste. Ci voleva un personaggio estroso come lui per ideare una valida alternativa al più noto Giro del Sella Ronda.

Dove c’è Rudatis ogni occasione è buona per sperimentare qualcosa di nuovo, lanciarsi in nuove e spettacolari avventure. Quando nel 1998 ideò questo itinerario probabilmente neanche lui, autentico artista dello sci, immaginava un simile successo. Ancora oggi sono migliaia gli sciatori che arrivano da ogni parte del mondo per saggiare le emozioni che soltanto questo paradiso dello sci itinerante sa offrire. Abbiamo incontrato tedeschi, inglesi, belgi, americani, sloveni, polacchi oltre ai soliti immancabili giapponesi desiderosi di ammirare le incontaminate bellezze paesaggistiche che solo le Dolomiti sanno regalare.

Ma anche per riscoprire la storia di meravigliose montagne oggi segnate da piste di rara bellezza che circa 100 anni fa rimbombavano di colpi di artiglieria dei nostri alpini e dei kaiserjager austriaci. Inoltre dal dicembre del 2021 il flusso dei turisti è sensibilmente aumentato grazie alla modernissima cabinovia Cortina – Skyline che collega le Tofane in località Son dei Prade a Bai de Dones alle Cinque Torri. Si scia sotto le pareti imponenti delle più belle cime dolomitiche: Marmolada, Lagazuoi, Tofane, Padon, Civetta, Pelmo, Cinque Torri, Sella. Montagne conosciute in tutto il mondo che ancora oggi custodiscono, nelle caverne e nelle gallerie, l’eco dei lamenti, delle preghiere e delle speranze di uomini che tanto hanno dato alla Patria.

Il percorso è un immenso ovale che si snoda intorno al Col di Lana, la montagna simbolo del primo conflitto mondiale. Al di là delle appaganti discese, praticabili anche con lo snowboard, il giro porta a riscoprire quelle memorie storiche toccando lungo il percorso i camminamenti, i fortini, le feritoie, costruiti dai soldati italiani e austriaci per far fronte al nemico e alle intemperie. Si può partire indifferentemente da una delle località che cingono il Col di Lana: preferibilmente dal Comprensorio dello Ski Civetta, oppure dal Passo Falzarego o dalla Val Badia. Come il Giro del Sella il tour è praticabile sia in senso orario (indicato con cartelli blu: circa 78-100 km.) che antiorario (indicato con cartelli marroni: 84-99 km). E’preferibile il secondo, più bello ed eccitante. Per completarlo ci vogliono circa sei ore, compresa un’ora di pausa pranzo. Partendo con la cabinovia da Alleghe si prende lo ski bus (a pagamento) da Pescul al rifugio Fedare. Saliti alla forcella Averau prima si scende con la pista Fedare e poi con la seggiovia Croda Negra si arriva direttamente al Passo Falzarego per prendere la funivia che porta al Lagazuoi dove si possono visitare alcune postazioni della Grande Guerra. La discesa dell’Armentarola, (circa 9 km) che lascia senza respiro in mezzo ad un paesaggio incantato, si conclude con il traino dei cavalli a San Cassiano. Si risale poi al Piz-Sorega per raggiungere il Pralongià sino al Passo Campolongo.

Il giro prosegue attraverso Arabba, Porta Vescovo, Passo Padon, Passo Fedaia fino a raggiungere Malga Ciapela, sotto la Marmolada. Con una piccola variante si può salire fino ai 3342 m. della Regina delle Dolomiti per ridiscendere fino a Malga Ciapela lungo la più lunga pista d’Europa: oltre 13 km. L’ultima forte emozione la riserva, anzi la riservava il tratto finale, i tre chilometri tra le imponenti pareti di ghiaccio dei Serrai di Sottoguda oggi ancora impraticabili (dovrebbero tornare agibili a fine anno) a causa della devastazione dovuta alla tempesta Vaia dell’autunno 2018. Infine il rientro ad Alleghe con lo ski bus. Oppure se si parte dal passo Falzarego il giro può essere percorso in senso orario, raggiungendo le piste delle 5 Torri con gli sci. Con la seggiovia quadriposto si raggiunge dapprima il Rifugio Scoiattoli e poi, con una seconda seggiovia la Forcella Averau. Si scende quindi lungo la pista Fedare fino all’omonimo rifugio, dove un servizio di navette a pagamento garantisce il collegamento con Pescul e il Civetta e la continuazione del Giro. Infine dalla Badia è possibile servirsi del servizio taxi bus (a pagamento) che parte dall’Armentarola e conduce al Falzarego da dove prima si sale, grazie alla funivia, al Lagazuoi e poi si riscende lungo l’omonima pista che porta agli impianti del Col Gallina e delle Cinque Torri per continuare l’eccitante avventura verso il Passo Giau. Buon divertimento!