Vince Kim Rhode nello Skeet alla Coppa del Mondo di Guadalajara e vince alla sua maniera: conservando il possesso della vetta della classifica dall’inizio alla fine. Ci provano alcune colleghe titolate a minacciare il primato della californiana nella sfida a sei e intorno alla metà della finale l’assedio da parte della britannica Amber Hill e della slovacca Danka Bartekova sembra quasi prefigurare un aggancio. Poi Kimberly riprende il controllo della situazione e taglia per prima il traguardo con un sontuoso 56/60 (primato mondiale uguagliato) davanti alla connazionale Caitlin Connor e a Amber Hill. Non c’è nessuna delle italiane dello Skeet nella finale del primo episodio del 2018 del circuito di Coppa del Mondo. Segnali di forte difficoltà a sintonizzarsi sui bersagli messicani erano emersi significativamente già sia in allenamento che nella prima giornata. E dopo le prime tre serie, per immaginare Martina Bartolomei, Simona Scocchetti e Chiara Costa tra le sei finaliste, occorreva davvero che le azzurre di Benelli nelle ultime due frazioni di qualificazione fossero impeccabili, peraltro a fronte di un crollo generale delle apripista. In realtà le ragazze azzurre non sono riuscite a invertire il trend negativo: Chiara Costa e Martina Bartolomei hanno concluso a quota 107 intorno alla quindicesima posizione e Simona Scocchetti si è fermata a 104. Idealmente l’Italia dello Skeet in questa finale femminile della World Cup di Guadalajara però c’era. E c’era in una forma che non può certo lasciare emotivamente indifferenti. Sulle canne del fucile di Danka Bartekova – poi quarta classificata – campeggiava infatti il logo della scuola di Bruno Rossetti, perché è proprio a Montecatini, attraverso le indicazioni del campionissimo e maestro insuperabile Bruno, che la fuoriclasse slovacca ha condotto in questi anni alcuni periodi di training. Oggi, domenica 11 marzo, il primo episodio annuale del circuito Issf si conclude con la gara maschile. Analogamente a quanto è avvenuto per il team femminile, anche per gli uomini dello Skeet azzurro l’avvio non è stato fulminante. Dopo le prime due serie il migliore degli italiani del coach Andrea Benelli è Tammaro Cassandro (nella foto con Gigi Lodde) che staziona al diciassettesimo posto con 46/50. Marco Sablone è attestato a 45 e Luigi Lodde a 44. La classifica molto compressa nelle sue zone alte (conducono l’americano Vincent Hancock, il danese Mikkel Petersen e il cinese Jiang Yang con 49 ma i tre sono inseguiti da otto 48 e cinque 47) impone agli azzurri di sbagliare pochissimo nelle rimanenti tre serie di qualificazione per tentare l’ingresso in finale. Epilogo della gara con il confronto tra i migliori sei alle 17.00 di Guadalajara (le 24 italiane).

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