Flavia Barigelli
Flavia Barigelli

Nell’Italia del sitting volleyche domani, sabato 21 luglio, si giocherà la medaglia di bronzo ai Mondiali contro la Cina campione in carica c’è una romana doc. Si chiama Flavia Barigelli, ha 27 anni e sta vivendo una vera favola. La nazionale femminile di sitting volley, la disciplina inclusiva che permette a diversamente abili e atleti normodotati di giocare insieme, ha scritto una meravigliosa pagina di storia in Olanda, dove ha stupito tutti nel Mondiale di categoria. Alla prima partecipazione, conquistando una medaglia le azzurre potrebbero già entrare nella storia di questa disciplina. “Essere arrivati qui è una grande impresa – racconta Flavia ai microfoni della FIPAV Roma – ma non vogliamo fermarci. Nessuno pensava di vedere l’Italia così in alto, ma si è formato un grande gruppo e anche dal nostro Paese sentiamo un grande tifo. È la dimostrazione che il sitting sta crescendo”.

Seduti a terra siamo tutti uguali. È questo il motto del sitting volley laziale che sta trovando sempre più appassionati grazie a un movimento in continua ascesa. Il primo grande risultato è stata la vittoria del titolo italiano maschile del Fonte Roma Eur al termine di questa stagione. Alla seconda edizione del campionato tricolore, una squadra romana si è cucita sul petto lo scudetto; il secondo la convocazione al Mondiale di Flavia Barigelli, tesserata con l’Appio Roma Centro. Il terzo potrebbe arrivare dall’Olanda, ma un pizzico di scaramanzia non guasta mai: “Ci speriamo, abbiamo lavorato tantissimo – ha commentato la Barigelli – Dispiace per la semifinale persa 3-0 contro gli Usa, erano troppo forti. Abbiamo battuto comunque nazionali di grande valore. Il successo più bello è stato nei quarti di finale, dove abbiamo superato 3-2 l’Olanda padrona di casa. Gioco a pallavolo da 15 anni, ultimamente a livello amatoriale e ho scoperto il sitting volley soltanto da qualche mese. Rappresentare il mio Paese a livello internazionale è un grande onore e una bella responsabilità, ma anche e soprattutto un sogno realizzato. Mi sono innamorata di questo sport così inclusivo tanto che ora non voglio più smettere”.
Flavia ha le idee chiare anche sul futuro: “Mi piacerebbe giocare a sitting tutto l’anno. Sono l’ultima arrivata in Nazionale ma vorrei restarci più lungo possibile”. Il suo punto di riferimento è una delle compagne più rappresentative in questo movimento, tra le migliori in questo Mondiale olandese: “Stimo molto Francesca Bosio, è fortissima dal punto di vista tecnico e mentale. Sto imparando tanto da lei”.
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