Atmosfera teatrale ai “Cantieri del Signorino”, centro di gravità permanente dell’aggregazione sportiva e culturale per la città di Viterbo. Protagonista dell’appuntamento del giovedi è stato stavolta Mico Cundari, apprezzato attore di teatro che debuttò nel 1952 al fianco di Vittorio Gassman nell’“Amleto”. Intervistato dal giornalista romano Massimiliano Morelli, Cundari ha ripercorso più che la sua carriera artistica, la sua vita: classe 1930, natali calabresi e un presente vissuto ad Amelia, l’attore ha fatto parte di una schiera di artisti del palcoscenico che hanno letteralmente costruito la storia del teatro italiano. Al cospetto di una platea attenta, Cundari ha recitato tre monologhi, intervallati fra le domande e le risposte fornite nel corso d’una serata che nel contempo ha fatto tornare indietro nel tempo ma che ha anche concesso il lusso d’intuire il bisogno e la necessità che c’è, in Italia, di “coccolare” chi, come l’artista di Siderno, ha calcato i palcoscenici di tutta la penisola. Illuminante a più riprese, Cundari – che si diletta a disegnare palcoscenici… rappresentano per lui una vera e propria passione – ha recitato Shakespeare, Checov e Belli, ma soprattutto ha risposto a ogni domanda con una sincerità mista umiltà unica nel suo genere. Tornerà sul palco della società sportivo dilettantistica che ha sede a strada Signorino, presumibilmente con un’idea legata alla Spagna e al flamenco.