“Intendiamo rilanciare un itinerario, il Sentiero Italia CAI, senza soluzioni di continuità, ininterrotto, dove tutta l’Italia è partecipe, con le tante culture, abitudini, gastronomie e approcci delle persone che si incontrano percorrendola a piedi”. Queste le parole del Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti questa mattina a Santa Teresa di Gallura, nel nord della Sardegna, dove si è tenuta la tavola rotonda “Sentiero Italia: aspettative, opportunità e investimenti”.

La mattinata ha rappresentato il momento inaugurale del “Cammina Italia CAI 2019”, la grande escursione a staffetta non continuativa che, da marzo a settembre, percorrerà una serie di tappe di tutte le regioni italiane lungo i 6880 km del percorso. Un percorso che parte da Santa teresa di Gallura e termina a Muggia, in provincia di Trieste, dopo aver percorso la Sardegna, la Sicilia, l’intera dorsale appenninica e l’arco alpino.

“Abbiamo riscontrato al nostro interno una sensibilità nuova, una voglia di rimettersi in gioco, con centinaia di volontaridisponibili a impegnarsi per rilanciare il Sentiero Italia CAI. Siamo dunque in un momento che definirei storico”, ha proseguito Torti. “Nel nome dell’itinerario abbiamo aggiunto la parola CAI perchè è tempo di uscire da quell’eccesso di umiltà che spesso ci rende invisibili. Questi grandi progetti hanno bisogno di qualcuno che ne parli, ma non esisterebbero senza l’impegno di ogni singolo volontario CAI sul territorio”.

Tutti gli altri interventi della mattinata, moderati dal Presidente della Sezione CAI di Sassari Angelo Serra, hanno evidenziato l’opportunità, data dal Sentiero Italia CAI, di sviluppare un turismo lento, culturale e ambientalmente non impattante, in particolare in Sardegna.

Il Sindaco di Santa Teresa Gallura Stefano Ilario Pisciottu ha sottolineato che “siamo davanti a una occasione di sviluppo di un turismo diverso da quello balneare che conosciamo, il quale occupa un periodo limitato dell’anno. Possiamo promuovere un turismo in grado di attirare flussi qualificati che vivono il territorio tutto l’anno, all’insegna di sostenibilità e salvaguardia”.

La Presidente del CAI Sardegna Pierina Mameli ha ricordato “le storie che custodiscono i sentieri. In Sardegna venivano utilizzati per lavorare, coltivare, mietere e mungere”. Il Direttore dell’Agenzia regionale Forestas Giuseppe Pulina ha descritto il piano triennale e la cartografia regionale per lo sviluppo della Rete Escursionistica della Sardegna. Il Coordinatore regionale escursionismo del CAI Sardegna Giorgio Argiolas si è soffermato a descrivere i 400 km sardi del Sentiero Italia CAI (da Santa Teresa di Gallura a Castiadas), con le tante bellezze naturalistiche e culturali, gli splendidi paesaggi e le testimonianza umane risalenti fino alla Preistoria: “la forma di turismo che vogliamo promuovere, oltre a essere sostenibile, a basso impatto e alternativa a quella balneare, può inoltre favorire l’economia delle nostre aree montane interne, spesso disagiate, ma caratterizzate da paesaggi ancora integri”. Infine il docente dell’Università di Sassari Francesco Morandiha elencato, con diversi dati numerici, molte delle motivazioni che spingono le persone a mettersi in cammino, e che il Sentiero Italia CAI può intercettare.

La mattinata si è conclusa con gli interventi del pubblico, a partire da quelli dei Presidenti delle Sezioni di Cagliari e Nuoro, rispettivamente Pierfrancesco Boi e Matteo Merteddu.

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