Da un’idea e dal sogno degli anni ’80 alla grande camminata del 1995, fino ad arrivare al progetto che oggi sta diventando una realtà, con l’obiettivo di dotare il Paese di un’infrastruttura leggera che consenta di scoprire a passo lento, senza soluzioni di continuità, le tante culture delle montagne italiane. Un’infrastruttura che contribuisca, inoltre, a contrastare lo spopolamento e rilanciare l’economia di molte aree montane dell’arco alpino e della dorsale appenninica.
Questo è il Sentiero Italia CAI, presentato questo pomeriggio al Trento Film Festival in occasione del convegno “Sentiero Italia CAI – 6880 km per incontrare, con un solo Cammino, le molte culture e bellezze del nostro Paese”.

Un incontro, moderato da Roberto Mantovani e Luca Calzolari, che è partito dagli anni’80, con il racconto (da parte di Stefano Ardito e Alfonso Picone Chiodo) dell’impegno di un gruppo di giornalisti e camminatori (i componenti dell’Associazione Sentiero Italia), che pensarono di unire alcuni grandi percorsi escursionistici del Nord e del Centro Italia (Grande Traversata delle Alpi, Via dei Monti Liguri e Grande Escursione Appenninica) e di prolungarli fino al Sud della penisola. Ciò anche per fare in modo che non si parlasse più di certe zone solo per fatti di cronaca tragici (come l’Aspromonte, teatro allora di molti sequestri). Un racconto che è partito dal nome del sentiero, ideato dopo il titolo di un articolo di Repubblica firmato da Stefano Ardito: “Il gran Sentiero Italia”.

Teresio Valsesia ha poi descritto, anche grazie a spezzoni del documentario CamminaItalia ‘95 di Renato Andorno), il grande progetto del CamminaItalia del 1995: oltre 6000 chilometri da Santa Teresa Gallura (nord della Sardegna) a Trieste, quasi otto mesi di cammino, con due sole tappe di riposo, oltre 5000 camminatori italiani e stranieri che hanno percorso una o più tappe. Una camminata organizzata grazie all’impegno e alla professionalità, oltre che di Valsesia, di Riccardo Carnovalini e Giancarlo Corbellini, che però non sarebbe esistita senza l’impegno di centinaia di Soci e Accompagnatori delle Sezioni CAI italiane.

Con un video del Centro Cinematografia e Cineteca del CAI si è arrivati all’oggi, con il ripristino del tracciato da parte di centinaia di Soci in tutta Italia e i primi appuntamenti della staffetta non continuativa “Cammina Italia CAI 2019” (attualmente in corso). Il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti ha accompagnato i presenti all’interno di quello che è “una sorta di cantiere verde, che sta raccogliendo con coraggio un’eredità passata, con coraggio, per invertire il trend di abbandono delle terre alte, promuovendo un ritorno a esse, soprattutto d parte dei giovani”.
“In ogni singola tappa si scopre un’Italia che molti non conoscono, si cammina per solidarizzare, conoscere e scoprire anche se stessi”, continua Torti.” Il Sentiero Italia CAI deve diventare un’infrastruttura stabile e duratura, un bene prezioso di tutta la società italiana”.

Il Vicepresidente generale del CAI Antonio Montani, Alessandro Geri e Carlo Alberto Zanella (entrambi della Struttura operativa sentieri e cartografia CAI) hanno sottolineato l’entusiasmo delle Sezioni del centro e del sud Italia, come se il territorio aspettasse un progetto che unisse tutto il Paese, con le differenze e ricchezze naturalistiche e culturali che lo rendono speciale. Un lavoro oggi a buon punto, con una buona percentuale di tappe rilevate, controllate e segnate, ma ancora non ultimato. E hanno raccontato anche le difficoltà di di questo grande impegno, basato esclusivamente sul volontariato di centinaia di Soci in tutta Italia.

In chiusura è stata presentata (da Vincenzo Torti, dalla Coordinatrice editoriale del CAI Anna Girardi, dal curatore del progetto Enrico Regazzoni e dal fotografo di L’Altro Versante Luciano Gaudenzio) “Le montagne incantate”, collana di nove volumi, in edicola a cadenza mensile, edita dalla rivista National Geographic e dal Club alpino. Seguendo le tappe del Sentiero Italia CAI i volumi intendono accompagnare il lettore a vivere le meraviglie delle montagne italiane. La prima uscita, “Dal Carso alle Dolomiti d’Ampezzo”, è in edicola da domani a 12,90 Euro oltre il prezzo del magazine.

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