“Ciclabili e cammini per riscattare il Paese”. Non è solo il titolo dell’incontro tenutosi oggi a Mantova, presso la sede distaccata del Politecnico di Milano, ma anche il leit motiv e l’auspicio che ha unito gli interventi di tutti i relatori presenti: uscire dai propri recinti autoreferenziali per raccordare e progettare sentieri e piste ciclabili. Unendo e quindi contaminando persone e culture diverse che amano il turismo lento, la natura, e infine la cultura. E così dando il proprio contributo per far ripartire il Paese.

Tra i protagonisti del convegno ci sono stati, per voce degli oratori, il Cammino di Santiago, la Via Francigena e il cicloturismo in Alto Adige, oltre agli interventi istituzionali dei rappresentanti della presidenza del Consiglio e delle Forze dell’Ordine. Ma in particolare l’associazione Vento, che ha promosso l’evento, insieme al Club alpino italiano, con la presenza del Presidente generale Vincenzo Torti, che hanno tessuto i fili delle cosiddette “linee leggere”.

La ciclovia Vento, progetto del Politecnico di Milano, costruisce un modello di sviluppo sostenibile per le aree interne dell’Italia attraverso un percorso ciclabile che collega i territori della valle del fiume Po. Mentre il Sentiero Italia CAI, progetto del Club alpino italiano (sentieroitalia.cai.it), unisce dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia l’intero stivale in un cammino di quasi 7 mila km lungo la dorsale appenninica e l’arco alpino. Entrambi i progetti vogliono riscoprire e rivivere – a piedi e in bici – le aree interne italiane.

“Il cammino è fatto per scoprire, conoscere e incontrare. Percorrendo queste vie leggere i soci CAI e tutti gli appassionati della montagna e del turismo lento hanno un’occasione per scoprire un patrimonio che deve essere valorizzato”. Così Vincenzo Torti ha aperto il proprio intervento a Mantova.

“Il Sentiero Italia CAI è un itinerario che abbraccia tutto il Paese, ma ogni regione ha una sua dimensione popolare e ambientale. Ed è soprattutto dalle regioni del Sud Italia che arrivano stima e sostegno, perché si sentono raccontati con spirito di apprezzamento e si sentono parte integrante di una narrazione e di un progetto”, ha proseguito Torti. Il Sentiero Italia CAI, frutto delle risorse e dell’entusiasmo dei volontari del Club alpino, è un percorso già tracciato, ma sono già allo studio itinerari alternativi anche per i ciclo-escursionisti.

“Vento è una squadra che da tempo lavora insieme e che ogni anno si muove in bicicletta, per raccontare ai sindaci di questi cosiddetti territori minori, cosa accadrebbe se esistessero infrastrutture di questo genere e quale indotto economico porterebbero”, ha aggiunto il professor Paolo Pilari, docente di Urbanistica del Politecnico di Milano.

Torti ha citato anche il progetto “Ripartire dai sentieri”, che “significa dare il nostro supporto per ridare vita a territori e realtà altrimenti destinate a scomparire”. L’iniziativa del CAI (ripartiredaisentieri.cai.it) è nata all’indomani del terremoto del 2016 per contribuire, attraverso una frequentazione turistica lenta, rispettosa e sostenibile, alla ripartenza delle zone centrali colpite dagli eventi sismici. Zone ora attraversate dal rinnovato sentiero Italia CAI.

“La mappa delle ciclovie delle Marche”, ha dichiarato Giuliano Ciabocco, sindaco di San Ginesio in provincia di Macerata, Comune colpito dal sisma. “offre ai territori del Nord della regione un’opportunità in più per sfruttare le proprie bellezze. Per noi rappresenta l’unica possibilità per ripartire”.

Progetti, sogni, iniziative che in parte hanno preso avvio per raccordarsi e rigenerare umanità. Ecco la grammatica che sta a cuore al CAI e a tutti i relatori presenti, e che è linfa vitale per il riscatto del Paese.

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