Un cammino antico sulle tracce della Vergine Maria che parte dalla Spagna attraversa Andorra e arriva fino in Francia ai piedi dei Pirenei.

È la Ruta Mariana, antico percorso che abbraccia cinque tra i più celebri santuari mariani europei iniziando proprio dal santuario del Pilar a Saragozza, per poi toccare Torreciudad nella cittadina di Huesca, attraversare il Principato di Andorra dove c’è Meritxell e quindi Barcellona con Montserrat per giungere a Lourdes. E’ stato proprio in questo luogo che, nella sacra grotta, la Vergine è apparsa a Bernadette Soubirous con il dono dell’acqua miracolosa. In questo luogo, ogni anno, più di 6 milioni di persone giungono da tutto il mondo per visitare quello che è considerato il “simbolo” di sostegno e di speranza.

Un itinerario, quello della Ruta Mariana, che annualmente richiama la presenza di oltre 12 milioni di turisti, sia credenti che appassionati di bellezze artistiche e di un territorio ricco di paesaggi unici che incorniciano e caratterizzano i loro santuari.

Come i Pirenei, che accolgono più di uno di questi luoghi sacri, o la bellezza del Parco Naturale della montagna di Montserrat, dove si venera ‘la Moreneta’. A 60 km da Barcellona, l’omonimo santuario è uno spazio aperto che abbraccia chi si reca in questo luogo. I monaci, oltre a prendersi cura del culto della Vergine Maria, portano avanti un grande lavoro di tutela della cultura e dell’arte. Infatti nel museo all’interno del monastero è possibile ammirare opere di Berruguete, el Greco, Caravaggio, Luca Giordano, Tiepolo, e molti altri. Lo spazio espositivo, è composto da sei collezioni, per un totale di più di 1.300 capolavori, che abbracciano un periodo cronologico molto ampio. Il pezzo più antico è un sarcofago egizio del XXII secolo a.C., mentre il più recente è un quadro di Sean Scully: “La montagna di Oisin” (2010) donato dallo stesso artista. Ogni anno più di due milioni di persone arrivano in questo complesso sacro.

E la Ruta può essere percorsa in diversi modi: in treno, a piedi o per alcuni tratti in bicicletta, partendo da uno dei cinque santuari e organizzandosi con programmi personalizzati. Non esiste un itinerario chiuso, perché percorrere la Ruta non significa che debbano essere visitati i cinque santuari nello stesso tempo. Si possono scegliere infatti ad esempio due o tre mete e il resto magari l’anno successivo.

 

 

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