In un bel pomeriggio caldo di inizio autunno, al “Sabrina Sciamanna” di Montevirginio, va in scena l’esordio dei Draghi, la formazione nata dalla collaborazione tra Montevirginio Rugby, Rugby Oriolo e Tusciarugby.
La partita contro il Pomezia, diretta dall’arbitro Alessandro Porru e pensata come un’amichevole, in realtà è stata fin da subito un match spigoloso, senza esclusioni di colpi in perfetto spirito rugbistico, vale a dire all’insegna del rispetto reciproco e delle regole che disciplinano questo sport. Ma chi mastica di rugby sa bene che non esistono partite amichevoli, il rugby è rugby, sempre. Poi se, come me caso dei Draghi, i giocatori arrivavano da un’astinenza dalla palla ovale che durava da ben quattro anni, da quando il Covid aveva messo fine alle rispettive seniores, la super produzione di adrenalina ha fatto in modo che il tasso di competizione salisse immediatamente.
Il match inizia in maniera scoppiettante e, dopo soli cinque minuti, i pometini vanno in vantaggio, inaspettatamente per i padroni di casa, che poi trasformano (0 a 7). Lo sgomento è ben visibile sulle facce dei Draghi, il momento è difficile ma bisogna reagire. Nel giro di pochi istanti, quelle espressioni incredule si trasformano in smorfie di concentrazione, di sfida e di consapevolezza nelle proprie capacità. Al 9’ con una bella azione individuale di Valente, che sfrutta un errore tattico nella difesa avversaria, la palla va in meta (5 a 7). Cinque minuti dopo, al 14’, è la volta di Vergari che vede aprirsi davanti a sé quattro voragini in rapida successione, nei quai si infila a tutta velocità, 10 a 7. Passano solamente tre minuti e al 17’ Desantis, uno dei decani della squadra, con una giocata da gran furbacchione porta il punteggio sul 15 a 7 dopo aver percorso buona parte della metà campo avversaria. Al 20’ il già concordato, ma provvidenziale, “water break”, dà il tempo ai ragazzi di tirare il fiato, agli allenatori di impartire le direttive ai giocatori e di provvedere ai cambi. Si riprende il gioco e al 25’ D’Ottavio S., con ostinazione riesce a divincolarsi dai ripetuti placcaggi e a portare il punteggio sul 20 a 7, stavolta con trasformazione riuscita, la sua (22 a 7). I restanti quindici minuti del primo tempo, vedono un calo del rito di gioco dovuto alla stanchezza ben visibile in tutti. Finita la pausa si riparte, ma esattamente come è accaduto all’avvio dell’incontro, gli ospiti approfittano della scarsa concentrazione iniziale sorprendendo tutti con una bella meta al 43’ (22 a 12). Passano circa una decina di muniti, durante i quali salgono in cattedra in tre quarti, e i Draghi assentano il colpo del KO definitivo, con un uno-due in rapida successione che non lascia scampo al Pomezia. Al 53’ Zarbano riceve palla che mette in meta eseguendo il lavoro dell’ala perfetta, correndo a gran velocità tutto il corridoio laterale sinistro; copione che si ripete al 56’, ma da posizione più centrale, con Di Salvo (32 a 12). Trasformazione ad opera del baby D’Ottavio, Roberto. Risultato finale 34 a 12.
Al termine dell’incontro facce rilassate, tanta soddisfazione da parte di tutti ma sguardo al futuro senza trionfalismi prematuri e fuori luogo. “Partita entusiasmante. Risultato ragguardevole considerando che abbiamo fatto solo due allenamenti congiunti con i giocatori di tutte e tre società. C’è ancora tanto da fare ma vedo un enorme potenziale da sviluppare. Ritengo che siamo già competitivi, ma lo saremo ancor di più col tempo perché abbiamo ampi margini di miglioramento” (Fabrizio D’Ottavio, Presidente Tusciarugby).
“Da Presidente dico che la collaborazione tra le tre società era già cominciata da un paio d’anni coi ragazzi più piccoli ed era naturale che sfociasse nella cooperazione tra le seniores. Sembrerebbe che il progetto sia partito bene. Ma io sono anche giocatore, sono il più vecchio della squadra, ho 38 anni e dopo essere stato per tanti anni, ricominciare con una prima squadra è stato molto duro ma mi sono divertito. Siamo un bel gruppo coeso, con un bel gruppetto mischia un bel pacchetto di mischia e un bel gruppo di tre quarti” (Alessio Ravoni, Presidente Rugby Oriolo).
Commenti molto lucidi da parte degli allenatori. “È stata una prima partita dopo tanto anni fermo. Stiamo ricostruendo una compagine, riportando in vita una realtà rugbistica nelle nostre nelle nostre zone con ragazzi con tanta voglia e tanta grinta, c’è ancora molto da lavorare bisogna tornare a riprendere i fondamentali. Questo però non toglie che la prestazione è stata entusiasmante. La partita della domenica non è allenamento, è il momento in cui metti in campo ciò che fai durante la settimana e quello che è stato messo in campo è veramente molto poco” (Davide Perugini, allenatore mischia Montevirginio).
“La tecnica nelle giocate chiuse e nelle touches è mancata un po’. Dobbiamo lavorare di più nella costruzione del gioco, per lo più le mete sono venute nel gioco aperto grazie ai tre quarti che hanno giocato una buona partita, senza contare che due erano al loro esordio” (Simone Scaglione, allenatore tre quarti Montevirginio).
Grande la soddisfazione dei giocatori: “Sono contento perché coi ragazzi abbiamo approcciato bene la partita ed è stato bello rivedere molta gente sugli spalti. C’è da continuare a lavorare sodo e c’è da continuare a coinvolgere altri potenziali giocatori il più possibile” (Guglielmo Garofolo, capitano Montevirginio). “Tantissima l’emozione in campo, ma dobbiamo imparare a gestirla meglio per sfruttarla a nostro vantaggio. In alcune occasioni abbiamo commesso degli errori per la troppa voglia di giocare dando eccessivo spazio alla giocata d’impulso e meno al ragionamento. Nonostante questo la prova è stata assolutamente positiva, c’è stata tantissima qualità soprattutto in fase offensiva ed il margine di miglioramento è enorme visto che è un progetto giovane” (Stefano D’Ottavio, capitano Tusciarugby); “La cosa migliore che ho visto è stata vedere arrivare i palloni alle ali, cosa che io non credevo potesse avvenire a causa dei pochi allenamenti insieme che abbiamo fatto. Invece addirittura hanno fatto meta. L’altra cosa bella è stata vedere che nei momenti in cui siamo andati in difficoltà, non ci siamo scomposti soprattutto a livello di testa e questa è una cosa che fanno fatica a fare anche le squadre navigate. Piena fiducia ai due co-capitani, Guglielmo e Stefano per l’ottimo lavoro svolto con noi giocatori e con l’arbitro” (Lorenzo Desantis, giocatore).
“La squadra ha iniziato con qualche insicurezza ma con il passare dei minuti ha preso consapevolezza delle proprie qualità e ha preso in mano la partita. Riguardo alle mete abbiamo capito che in mischia eravamo meno preparati di loro e quindi dopo qualche capocciata si apriva la palla ai trequarti” (Marco Provenzano, giocatore).
Da segnalare l’ottimo esordio di ben quattro ragazzi: Emanuele Andrea Alcioni, Francesco Garozzo Zannini Quirini, Giuliano Di Salvo e Emanuele Zarbano.