Klaus Dibiasi – ex tuffatore e campione olimpico nella piattaforma in tre edizioni consecutive dei Giochi olimpici, dal 1968 al 1976 – ritiene che venga data continuità alla gestione della Piscina delle Rose di Roma.

Quello che è stato uno dei migliori tuffatori al mondo, infatti, ha lanciato un messaggio di vicinanza a una gestione condivisa con chi utilizza l’impianto, dichiarando: «La Piscina delle Rose è un impianto importante, anche grazie all’attuale gestione che, nel tempo, ha organizzato molte attività e manifestazioni di rilievo a livello sportivo e sociale. Basti pensare che, d’estate, le società agonistiche della FIN possono usare le corsie per gli allenamenti, così come l’associazione Donne in Rosa che utilizza l’impianto per gare di Dragon Boat riservate a donne operate di tumore al seno».

«Stiamo parlando – ha proseguito Dibiasi – di un impianto stupendo, costruito nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma e che, negli anni, è stato amministrato con grandi sforzi per regalare alla città uno spazio funzionale. Mi ricordo che, già quando mi allenavo io, venivamo a sfruttare questo spazio sia per la parte agonistica, che per il tempo libero.
Attualmente la piscina è aperta al pubblico d’estate e tanti romani ne usufruiscono. Mi auguro che l’Ente EUR possa avere buonsenso, mantenendo l’attuale organizzazione e non aumentando il canone di gestione. Tutto ciò, infatti, ricadrebbe sui fruitori e potrebbe privare Roma e l’Italia di un centro sportivo di alta qualità».

Il polo polisportivo è proprietà di EUR S.p.A. (società del Ministero dell’Economia e Finanze e del Comune di Roma), ma dal 2001 è gestita dall’ex campione italiano di canoa Claudio Schermi. In 20 anni di gestione, Schermi ha portato alla Piscina delle Rose la sede sportiva del Canottieri EUR, nonché eventi sociali e sportivi di rilevanza territoriale, regionale, nazionale, continentale e mondiale.

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