tricolore
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Una finale strepitosa. Un tiratore, Niccolò Campriani (Fiamme Gialle), che si era già portato a casa la sua medaglia d’oro, qualche giorno fa, nella carabina ad aria compressa. Ma Niccolò sapeva che questa era la sua gara ed era pronto a dare il massimo. In finale parte bene e alla fine della serie in ginocchio è in testa alla classifica provvisoria. Il russo Kamensky nelle serie successive riesce colpo dopo colpo a portarsi in vantaggio. Gli utlimi tiri vedono il nostro atleta azzurro e il russo alternarsi in cima alla classifica, la gara per la medaglia d’oro è fra loro due. All’ultimo colpo Kamensky ha 0.6 punti di vantaggio su Niccolò. Il primo a tirare è Campriani, è un 9.2. Niccolò scuote la testa, è incredulo, ma l’oro in questa specialità è di nuovo suo: la tensione tradisce Kamensky, è un 8.3.Campriani è nella storia non soltanto del Tiro a Segno, ma dello sport: 4 medaglie, 3 ori e un argento in due edizioni dei Giochi Olimpici.

“E’ stata una settimana pazzesca, ero molto preoccupato, non riuscivo a scrollarmi di dosso l’adrenalina della gara di aria compressa” – racconta Campriani dopo la premiazione. “Oggi durante la qualificazione quando sono arrivato alla serie in piedi non girava più niente, cercavo di prenderla alla leggera. Sono stato fortunato perchè ho acciuffato la finale di un niente, avevo 10 punti di distacco dal russo. Il tiratore migliore di oggi è stato proprio Kamensky, cosi come per me il miglior tiratore di sempre rimane Matthew Emmons che oggi purtroppo non è riuscito ad entrare in finale. Quel 9.2 era il massimo che potevo dare, ero completamente scarico. Non credevo che in questa Olimpiade sarei riuscito a centrare due ori. Questa medaglia è un regalo, la dedico alle persone che mi sono state vicine in questi 16 anni”.

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