Ha rotto il ghiaccio all’Elba ed ora che i chilometri iniziano a scorrere sotto le ruote della sua Hyundai i20 R5 per Stefano Liburdi è iniziato il momento di mettersi al lavoro, partendo da un Rally del Salento che gli ha consegnato importanti riscontri.

Il pilota di Ceccano, sull’esemplare fornito da Friulmotor e condiviso nell’occasione con Valerio Silvaggi, ha archiviato la due giorni pugliese con un buon nono posto assoluto, ottavo di gruppo RC2N e di classe R5 – Rally 2, aggiungendo i punti maggiorati, grazie al coefficiente a quota 1,5, dell’ottavo nel Campionato Italiano Rally Asfalto e del quarto nella Michelin Rally Cup.

Un avvio degno del migliore thriller, una toccata contro una pietra nascosta durante lo shakedown che aveva causato il cedimento di una sospensione, veniva prontamente risolto dal team del portacolori di Motor Valley Racing Division ma l’impossibilità di testare varie soluzioni di assetto lo costringeva a prendere il via, Venerdì sera, con numerose incognite nella testa.

Limitando i danni sulla speciale spettacolo, quindicesimo tempo al controllo stop, Liburdi si concentrava al massimo per esprimersi al meglio l’indomani, sulle classiche prove del Salento.

Al termine della prima tornata, sui tre crono in programma, la punta della scuderia di Modena era già risalito sino al dodicesimo assoluto, alla ricerca della giusta quadra con il suo assetto.

“Dopo la disavventura dello shakedown” – racconta Liburdi – “siamo partiti senza avere un setup ideale. Sulla prima San Gregorio, l’unica prova nuova di questa edizione, abbiamo probabilmente preso una roccia, tagliando. Fortunatamente non era grande ma, per un po’ di tempo, temevamo di avere forato. Sulla seconda ci siamo resi conto che eravamo troppo morbidi ma non ci siamo voluti inventare nulla, aspettando di arrivare alla service area.”

Il secondo passaggio al Sabato, sui tre crono previsti, vedeva la progressione di un Liburdi che agganciava la top ten assoluta, consapevole delle mille insidie che il Salento offre da sempre.

Le ultime due speciali garantivano al ceccanese il recupero di un ulteriore gradino nella generale, grazie ai due noni parziali firmati sul finale, ed i punti utili che lo iscrivono nella provvisoria assoluta del CIRA, in decima piazza, ed alla nona tra le vetture Rally 2 ed R5.

Buona anche la fotografia del monomarca di casa Michelin dove il quarto posto è saldamente difeso dagli inseguitori mentre il terzo gradino del podio dista solamente 6,5 lunghezze.

“Eravamo alla prima, con questa vettura, sull’asciutto” – aggiunge Liburdi – “ed è sicuro che avremmo voluto e potuto fare di più. I big erano troppo lontani e, al momento, puntare a loro sarebbe un’ambizione non raggiungibile. Tuttavia la nostra prestazione è stata un crescendo e, in ottica campionato, va bene così. Il Salento è terribile, è facilissimo commettere errori e restare fermi in prova. Abbiamo rischiato sia allo shakedown che sulla seconda, ci è andata molto bene. Grazie, in particolare, a Valerio Silvaggi ma anche alla Friulmotor, alla scuderia Motor Valley Racing Division ed a tutti i nostri partners. Siamo orgogliosi del nostro lavoro.”

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