Laura Rogora, Rita Visini e Riccardo Viola

La quarta edizione del Premio Coni Lazio, andato in scena questa mattina nella sala Tevere della Regione, ha permesso di gratificare personaggi del mondo dello sport (e non solo) diametralmente opposti fra loro portando in auge una simbologia presa in prestito, per una volta, dal titolo del film vincitore del David di Donatello, “La pazza gioia”. “Pazza gioia” come quella esternata dagli ultimi premiati in ordine di scaletta,  gli atleti “Special Olympics”, alcuni dei quali di ritorno dall’Austria, dove hanno disputato il campionato mondiale di sci; o come quella di Maria Beatrice Benvenuti, arbitro internazionale di rugby… ricordate il famoso caso del direttore di gara placcato nel dicembre 2016? Ecco, era lei… Come Giano Bifronte, come il diavolo e l’acquasanta, come il bianco e il nero, senza una via di mezzo. Così, per esempio, alla verve e alla genialità comica di Antonio Giuliani (per lui il premio “Simpatia”) s’è opposta in maniera seria e composta la figura di Sergio Pirozzi (premio “Speciale”), sindaco di Amatrice, capace di far soffermare ancora una volta menti e sentimenti sulla questione-terremoto; così, alla “freschezza” di Laura Rogora, scricciolo di sedici anni capace di arrampicate impossibili, s’è contrapposta la maturità atletica di Fabrizio Donato, cinque Olimpiadi alle spalle e il sogno neanche poi tanto velato d’agguantare anche il sesto viaggio olimpico, Tokio 2020.

Riccardo Viola e Antonio Giuliani
Riccardo Viola e Antonio Giuliani

Insomma, ancora una volta il premio, fortemente voluto dal presidente Riccardo Viola e attribuito agli atleti da una giuria composta solo da giornalisti, ha dato il “la” a un’incredibile voglia di esserci, ma sopratutto di fare. Ventuno i premi assegnati ad atleti, tecnici, dirigenti e società, presenti i rappresentanti istituzionali della Regione (Rita Visini, Assessore alle Politiche sociali e Roberto Tavani, della Segreteria politica della presidenza) e i Delegati provinciali del Coni Lazio (Cristina Chiuso, Renzo Lucarini, Fabrizio Malgari, Luciana Mantua e Luciano Pistolesi), oltre al vice presidente vicario Felice Pulici e ai membri di Giunta. «E’ il momento che chiude il quadriennio, visto che l’anno delle premiazioni è il 2016 ed è il primo appuntamento ufficiale del Coni Lazio dopo la prima riunione di Giunta del nuovo quadriennio» ha sintetizzato il presidente Riccardo Viola, pronto a dedicare un pensiero a ognuno dei premiati e a sottolineare, ancora una volta, l’importanza del “gioco di squadra”. Impegnato su altro fronte per un appuntamento istituzionale, non ha comunque voluto saltare il “momento sportivo” il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha fatto l’impossibile per raggiungere la sala Tevere. E, seppur in “zona Cesarini”, il Governatore è arrivato nella sede di via Cristoforo Colombo in tempo per abbracciare l’omologo del Coni. «Non sono mai mancato, e seppure in chiusura di premiazioni volevo confermare la mia presenza al fianco del Premio del Coni Lazio», ha sussurrato il numero uno della Regione all’amico Riccardo Viola.

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