Antonio Urso
Antonio Urso

Domenica scorsa l’Assemblea Nazionale delle Società della FIPE ha confermato Antonio Urso al vertice della Federazione per il quarto mandato consecutivo. A poche ore dalla sua vittoria, Urso ripercorre le tappe che hanno caratterizzato quella giornata, ritornando sui passaggi cruciali del suo successo: “Ha vinto il buon senso. I risultati del 20 novembre sono la prova che la teoria del complotto non paga mai nel medio-lungo termine, politicamente parlando. Confesso che mi sarei aspettato una controparte più attiva, più attenta, più costruttiva ma soprattutto più preparata ma questo non è stato, anzi: non solo ha mostrato scarsa progettualità economica e organizzativa, ma ha palesato molto provincialismo sia nella proposta presentata, sia nella modalità con cui è stata esposta. Ha posto i suoi focus su argomentazioni fragili e facilmente oppugnabili, soprattutto perché basati su numeri e dati non corrispondenti alla realtà. Quel che è certo è che ci rivolgevamo a target molto diversi. Credo quindi che in quel 39% che ha votato Lo Buono, risiede forse una popolazione della pesistica che non si riconosce come parte integrante della Federazione, una Federazione che ha corso troppo in questi ultimi anni e che è diventata inafferrabile per chi non ha saputo tenere il suo passo. Questo 39% deve capire che al giorno d’oggi lo sport ha dinamiche così veloci, che non cambiano quadriennio per quadriennio, ma giornalmente, e che la vera sfida è far si che la FIPE sia sempre proiettata sull’ ‘oggi’ per mantenere sempre viva la sua attività e la sua credibilità nel domani.
A questo proposito sono orgoglioso che la Federazione Pesistica Russa abbia eletto Presidente Maxim Agapitov, il cui progetto federale riprende molto da quello della FIPE; formazione permanente, oggettività nella distribuzione economica, reclutamento e specializzazione di atleti e tecnici, slancio a organizzazioni e strutture periferiche in termini di nuovi centri per la formazione. Sono sicuro che l’elezione di Agapitov darà un nuovo slancio anche all’Europa della Pesistica, per nuovi risultati più abbordabili e soprattutto puliti. La verità è che in FIPE così come in altri Paesi, il futuro dello sport deve essere sì visto oggi, ma per anticiparlo ed organizzarlo poi nel dovuto tempo, non per vivere alla giornata facendo programmi quotidiani”.

Antonio Urso torna sui punti caldi del suo discorso:
“Ho presentato un programma che faceva leva sui dati di fatto, su quello che io e la maggioranza del consiglio federale abbiamo saputo realizzare negli anni e non sulle promesse. I numeri che ho presentato mi danno ragione su tutta la filiera: uno per tutti il +246% di bilancio, che sarebbe spiazzante per qualsiasi azienda, è un risultato che parla da solo. Per non parlare delle medaglie: negli ultimi quattro anni abbiamo raccolto i più bei risultati di tutti i tempi per la pesistica italiana e abbiamo portato ben 5 atleti: due alle Olimpiadi, due alle Paralimpiadi ed uno ai giochi olimpici giovanili. Grandi successi per la nazionale Italiana, che per di più dal 2005 non ha mai fatto riscontrare casi di positività al doping, nonostante l’aumento di controlli sia in Italia che all’estero. Questi numeri non sono altro che il frutto di una politica che parte dal basso, con il concorso della nostra Segreteria, che rende l’intera macchina fluida e funzionale. Domenica abbiamo anche portato un altro risultato, a cui ho lavorato per quattro anni e a cui ho potuto dare ufficialità solo durante l’Assemblea: l’abbassamento dell’età agonistica a 13 anni. Infine vorrei ringraziare tutti gli atleti e i tecnici che, al di là dei meriti e delle medaglie, ci danno ancora oggi la possibilità di organizzare e di pensare alla FIPE del futuro”.

Articolo precedenteGiovanni Galeone: “Spalletti ha esperienza, Allegri meglio di Conte perché ha vinto con il gioco”
Prossimo articoloFedermoto, fuoristrada: in Abruzzo un’importante vittoria