“Incinta, citata per danni. E’ la fotografia di un film drammatico se non fosse la realtà purtroppo. Su Repubblica Lara Lugli ha denunciato il comportamento del Volley Pordenone, spiegando che aspettare un bambino significa andare incontro alla rescissione del contratto di lavoro. E’ così che pensiamo di far (de)crescere il nostro Paese? E il diritto alla maternità dove è finito?” ha dichiarato Toni Brandi presidente di Pro Vita e Famiglia onlus sul caso della pallavolista che si è vista comunicare dal suo club, il Volley Pordenone, l’impossibilità di proseguire la stagione per la sua gravidanza.

 

“C’è bisogno di vere politiche familiari: è necessario un sostegno economico alle madri dalla gravidanza fino ai primi anni di vita del bambino. Purtroppo queste non sono eccezioni ma veri e propri fronti di guerra che le donne devono affrontare quotidianamente. Si parla tanto di parità di genere, bene allora si cominci dalla tutela delle donne incinta che portano nel loro grembo il futuro dell’Italia: i nostri figli!” ha aggiunto il vice presidente Jacopo Coghe concludendo – “ma purtroppo fa più rumore una Beatrice Venezi che a Sanremo dice di volersi far chiamare Direttore d’orchestra, sollevando un vespaio politicamente corretto e assoggettato al pensiero unico, che la povera Lara e tantissime altre donne come lei che non trovano lo stesso sostegno indignato da parte delle femministe, dei boldriniani e compagnia bella”.

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