La vicenda del Palermo Calcio, che ha visto nei giorni scorsi una accelerazione delle indagini con l’arresto di alcuni soggetti accusati di aver cercato di rilevare in modo fraudolento la società calcistica del capoluogo siciliano, vede la società assicuratrice bulgara Lev Ins – nuovamente citata sui media come partecipe della vicenda – in realtà come parte lesa di un tentativo di truffa e di un falso ideologico, reati per i quali da subito i vertici della compagnia, fin dal settembre del 2019, hanno presentato regolare denuncia alla autorità giudiziaria.

In particolare la denuncia è stata presentata dal legale rappresentante di Lev Ins, Galabin Galabov, presso la Procura di Roma in data 20 settembre 2019.

Già in precedenza infatti, in data 25 giugno 2019, non appena appresa dai media la notizia di una non meglio precisata fideiussione prestata da Lev Ins e presentata dai supposti acquirenti del club rosanero per tramite di un intermediario, il legale di fiducia della società bulgara, l’avvocato Nevena Petrova, contattava telefonicamente un rappresentante della società sportiva precisando che mai Lev Ins aveva prestato alcuna garanzia o fideiussione di sorta. Alla comunicazione telefonica facevano seguito esplicite comunicazioni via pec di disconoscimento di qualsivoglia polizza emessa per conto di Lev.

Questi i fatti, ampiamente documentati, per i quali Lev Ins ha sporto denuncia presso la Procura di Roma, ciò che tuttavia purtroppo non impedisce a tutt’oggi di accostare il nome della compagnia al raggiro ipotizzato dagli inquirenti ai danni del Palermo Calcio e in definitiva perpetrato anche ai danni della Lev Ins. “Il nome straniero e il fatto che la società non sia italiana ma bulgara – commenta l’avvocato Petrova – favoriscono evidentemente accostamenti suggestivi, conferendo alla vicenda del Palermo Calcio un quid di esotico che a quanto pare non dispiace. La verità invece è che, approfittando del fatto che la sede della Lev fosse lontana si è cercato di costruire una truffa immaginando che questa passasse inosservata. Non è andata così per fortuna, anche se i danni che questa storia ha provocato alla Lev sono gravissimi. E non è la prima volta che la società, di sua spontanea iniziativa, denuncia polizze false dichiarate da chi cerca di usare il nome di una compagnia estera per organizzare frodi a privati e aziende”.

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