di Alessandro Tozzi
Aria di tifone lì a Tokyio, mentre cala il sipario sulla 32ma edizione dei Giochi Olimpici, sicuramente la più difficile fin qui (forse Monaco 1972 a parte, per i noti fatti in corso d’opera).
Anche oggi arriva una medaglia che porta a 40 il totale (10-10-20), è un bronzo dalla ginnastica ritmica che arriva proprio al penultimo esercizio quando non ci speravamo quasi più, per un errore della Bielorussia che ci era davanti. Il giorno prima l’individuale lo aveva vinto una atleta israeliana, e la federazione russa aveva accusato la giuria di essere di essere dei banditi, cosa che si è ripetuta anche nella gara a squadre, dove ad ogni esibizione sono volati ricorsi un po’ da parte di tutti.
Spiegava l’atleta seconda voce Rai che nella ricerca di oggettività della prestazione si è cambiato il codice del punteggio, andando ulteriormente a complicare il lavoro del giudice, che si trova a dover decodificare un esercizio a lui sconosciuto andandosi a vedere da solo tutti i punteggi che l’esibizione delle ragazze ha generato, badando nel frattempo anche all’esecuzione: il tutto risulta praticamente impossibile anche all’occhio del giudice, figuriamoci dello spettatore.
Con tutto il rispetto per le ragazze (una è la figlia di Centofanti, un terzinaccio passato anche nell’Inter dai capelli lunghi), atlete davvero clamorose e inferiori a nessuno, bisognerebbe ripensare alla scelta di portare queste discipline in un contesto olimpico, ma considerando che a Parigi 2024 lo sport dimostrativo sarà la breakdance capisci che vi sono dietro una serie di istanze che poco hanno a che vedere con l’idea di sport, e molto ben poco olimpiche.
Oggi ultime gare.
Maratona di Sapporo al solito Keniota con una facilità disarmante, bello l’atleta olandese che nella volata finale con l’altro keniota invoca a gran voce l’amico belga a seguirlo per superarlo e prendersi il bronzo (sia belga che olandese sono ovviamente africani). In gara per gli italiani anche un 39enne di origini marocchine che di lavoro fa l’operaio e si allena nei ritagli di tempo, una bella storia di maratona che passa in second’ordine perchè lui è arrivato solo cinquantesimo.
Difficile anche solo accennarne una parte delle storie olimpiche, mi ero perso quella della tuffatrice 14enne cinese che vince l’oro col punteggio più alto della storia ed è felice perchè con i soldi della medaglia aiuterà la madre malata; c’è il Ct indiano della boxe che ha portato l’India alla prima medaglia nella specialità che è italiano e dice che in India si trova bene perchè è come stare a casa sua in Campania; c’è il lottatore ceceno che vince il bronzo e lo dedica alla madre, morta nel 2004 durante l’assedio della scuola: la madre morì per salvarlo, lui aveva 7 anni ed oggi è qui che va a medaglia chiudendo un cerchio lungo 17 anni, la vita olimpica è davvero un caleidoscopio incredibile e come tale è bella da raccontare.
Tempo di bilanci, per noi è l’edizione più ricca di medaglie della storia, anche se nel medagliere per ori siamo decimi (settimi come numero di medaglie), e non eravamo così in basso su questo parametro dal 1992, ma le 40 medaglie al netto di qualche fallimento imprevisto sono comunque un ottimo bottino, soprattutto per la presenza fra queste medaglie dei 100 metri uomini, che da sola ne vale almeno 10.
Oggi conferenza stampa di Malagò, tutto sommato non tronfia e assai lucida, a parte l’elenco snocciolato di tutti i record italiani in questa edizione, compreso quella della medaglia al giorno che toglie i rivali al Coni di torno e la prima medaglia di una molisana. Dobbiamo partire da questa edizione, sapendo che già a breve (2022) in diverse discipline ci saranno le qualificazioni per le prossime Olimpiadi, quindi non ti puoi distrarre nemmeno un attimo. E il fatto che le ospiti la Francia, che sarà qualificata ovunque di diritto, complica la strada di alcune squadre per qualificarsi in quota europea, squadre che in questa edizione ci sono maledettamente mancate e hanno determinato il sorpasso proprio della Francia, che ha vinto tre ori in queste gare (a proposito, ma perchè in Italia non si gioca a pallamano?). Un lucido Malagò ha quindi snocciolato anche il dettaglio dei risultati, ironizzando che stavolta non vengono tutti dalla tradizione del tiro e della scherma come al solito, e quindi si è lavorato generalmente meglio in quasi tutte le discipline, chiudendo con la solita invocazione di semplificare l’iter burocratico per italianizzare gli atleti al 18mo anno di età. Su questo ripensandoci e comprendendo le sue parole posso essere d’accordo con lui ma a monte, nel senso che (per esperienza personale) il rilascio della cittadinanza è figlio di una burocrazia italiota che in realtà allunga solo dei tempi in cui non deve fare nulla ma solo perchè quei tempi li detta la legge, perchè la stessa pratica potrebbe essere trattata in 2 mesi e non in 3 anni, come avviene attualmente per legge; capisco peraltro Malagò che se a un atleta gli togli 3 anni di gare con la maglia italiana rischi di perderlo, ma allora sarebbe buona norma modificare la procedura per tutti e non solo per gli atleti di interesse nazionale, pur comprendendo il suo rodimento di culo se nell’attesa della cittadinanza italiana arriva una nazione e se lo porta a casa sua (potremmo poi discutere anche dei rischi a lunga gittata di questa operazione, ipotizzo che il passo ulteriore a quel punto è fare dei camp in Africa per andarti a scegliere i migliori e portarteli da noi).
Alle ore 13 è poi partita la Cerimonia di chiusura dei Giochi con Jacobs portabandiera, ci si vede tutti a Parigi 2024, e poteva essere davvero Roma 2024, ma il lucido meccanico di Di Battista non la pensava così, e allora non le abbiamo potute organizzare, però in cambio abbiamo la Formula E di “Elamadonna” all’Eur, che culo.
Ringraziamenti per tutti, soprattutto ai volontari giapponesi, che immagino si saranno fatti in 44 come i gatti in questi giorni, che popolo incredibile che sono. La parola più utilizzata è ovviamente speranza, che non è il nostro Ministro della Salute, anche se sempre di salute parliamo: speranza di arrivarci tutti, col pubblico finalmente presente, e con un mondo migliore, ma migliore davvero, grazie anche all’esempio dello sport.
Lacrimuccia, sipario.
Arigato.

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