di Alessandro Tozzi
9 gennaio. Siamo ancora in piena seconda ondata, che non accenna a diminuire (anche oggi 483 morti e 20mila casi), e già si parla della terza: evidentemente non ci siamo accorti che per una mezz’oretta negli scorsi giorni c’è stata una tregua, forse mentre dormivamo, o eravamo solo distratti ascoltando il premier mentre illustrava un DPCM.
Si va a dormire gialli rinforzati e ci si risveglia arancioni, con tendenza verso il rosso, i daltonici sono banditi da questo Paese, chi non si orizzonta si prenda un cane guida (auspichiamo il bonus) o almeno un tom tom, meglio ancora una badante che almeno piano piano diventa congiunta ed  molestabile almeno ai sensi della normativa covid. Colpa, si dice, dei cenoni, delle feste, dei brindisi, del panettone, dei trenini di capodanno di quella merda del vicino: non abbiamo salvato nè il Natale nè noi stessi, alla resa dei conti, o dei Conte. Si è salvato solo il Governo, e speriamo i fondi della UE, che sono quasi l’unica ragione di vita ormai. Arcuri parla di immunità di gregge entro l’estate (se la smettiamo di vaccinare i parenti, magari), ma ormai lo sfanculano come entra a casa “è tornato er cojone” pare sia la frase più ricorrente.
Si va verso un calcolo diverso delle zone rosse, per entrarvi occorrerebbe superare 250 casi ogni 100mila persone (ora siamo fra 150 e 170, dice), mentre sotto i 50 si potrebbe tornare all’indietro addirittura in zona bianca, con riapertura di tutto, il 18 riaprono le piste da sci, e a seguire quindi anche cinema, teatri, discoteche, stadi, bordelli, cortei sindacali, disco samba: dipende quindi tutto dai tamponi, meno si fanno più liberi si è di cazzeggiare.
Per ora siamo fermi all’arancione, tutto chiuso o quasi, saltasse Internet il numero dei suicidi supererebbe quello dei lemmings, basterebbe ormai poco all’Inps fare il colpaccio e tornare in attivo.
Dal resto del mondo nulla di buono a parte la vaccinazione della Regina Elisabetta che così diventa immortale a tutti gli effetti. In Germania e Gb sono esplosi i contagi, in Usa se ne parla meno sperando che chi muore sia tipo i Village People che hanno invaso l’altra sera il Congresso, ma non abbiamo ancora avuto la frase definitiva, quella che a mio avviso chiuderebbe questo cerchio lungo quasi 1 anno, considerando che l’emergenza Conte la dichiara il 31 gennaio scorso.
Ovvero la semplice e banale dichiarazione che non ci abbiamo ancora capito un cazzo del virus, le migliori menti mondiali, i famosi scienziati detto alla romana, sono alle prese ormai da un anno con questa storia e il consiglio migliore resta quello di lavarsi le mani, era scienziata pure pora nonna e non lo sapeva. E soprattutto se la tirava assai meno degli scienziati odierni: stupido è chi lo stupido fa.
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