Greg Paltrinieri e Christian Zicche, la coppia non scoppia per Swimbiz
Greg Paltrinieri e Christian Zicche, la coppia non scoppia per Swimbiz

La Federazione Italiana Nuoto ha formalizzato l’iscrizione di Gregorio Paltrinieri alla 10 chilometri di Eilat, in programma il 26 marzo, prima tappa dell’edizione 2017 della Coppa LEN di nuoto in acque libere, che si concluderà a Bracciano il 16 e 17 settembre.

Insieme al campione olimpico, mondiale ed europeo dei 1500 stile lbero Gregorio Paltrineri (Fiamme Oro Roma / Coopernuoto) sono stati convocati Andrea Manzi e Mario Sanzullo (Fiamme Oro Napoli / CC Napoli). La squadra sarà guidata dal team manager e dirigente responsabile del settore Stefano Rubaudo, dal tecnico federale Stefano Morini e dal tecnico Luca Piscopo. La giudice al seguito sarà Daniela Maddaloni. La partenza è prevista il 24 marzo e il rientro in Italia il 27. Le altre tappe in calendario sono il 1° luglio a Barcellona (10 km); il 5 agosto a Navia (7,5 km); in data da destinarsi ad agosto a Bled; il 24 agosto a Copenhagen e la finale il 16 e 17 settembre a Bracciano (5 e 10 km).

“Provare la dieci chilometri è un’idea che ho da tanto – racconta il 23enne carpigiano, in vasca lunga primatista europeo di 800 e 1500 ed in vasca corta primatista mondiale dei 1500 – Ho sempre avuto la passione del mare fin da piccolo e prima di iniziare il mio percorso al centro federale di Ostia disputavo sia le gare in piscina sia quelle in mare. Ero ancora un bambino e cercavo la mia strada; non sapevo se sarei riuscito a diventare nuotatore, figuriamoci se di piscina o di fondo. Quindi fino ai 15/16 anni ho portato avanti entrambe le specialità di pari passo. Con il trasferimento ad Ostia, ho condiviso il progetto tecnico federale guidato da Stefano Morini e ci siamo concentrati sui 1500, soprattutto dopo la stagione culminata con l’Olimpiade di Londra che ha evidenziato le mie potenzialità. Avevo 17 anni ed era giusto che mi concentrassi sugli obiettivi del quadriennio senza compiere scelte imprudenti. Eppure non ho mai abbandonato l’idea di cimentarmi nel fondo; in alcuni momenti è stato anche difficile placare la voglia soprattutto quando ho visto che venivano privilegiate le condizioni di gara che preferisco con specchi d’acqua non troppo mossi. Adesso credo che sia il momento giusto per iniziare. La voglia cresce e ho il grande desiderio di testarmi. Ovviamente continuare ad allenare i 1500 rimane la mia priorità, ma non desidero escludere nulla andando avanti con la carriera e di certo nuotare distanze più lunghe non mi farà male per continuare ad affrontare le gare in piscina. Così andiamo ad Eilat, in Coppa LEN. Abbiamo scelto questa competizione anche perché ci sarà 12 giorni prima dei 1500 ai campionati assoluti; lo stesso intervallo di tempo che intercorrerebbe tra le gare se in futuro partecipassi ai campionati mondiali. Sarà una simulazione interessante. Sono curioso ed entusiasta, ma ho anche un po’ di ansia. La squadra italiana di nuoto di fondo è fortissima; la concorrenza è agguerrita. Abbiamo tanti atleti ai vertici mondiali. C’è competizione ovunque: questa nuova sfida mi esalta e stimola tantissimo”.

“Gregorio è entusiasta di provare la dieci chilometri – spiega il tecnico federale Stefano Morini – E’ un’idea che cova da tanto tempo e abbiamo deciso insieme di provare col nuovo quadriennio. Si tratta di un test vero e proprio, da cui acquisire tutta una serie di informazioni che poi andremo ad approfondire, come le reazioni fisiche e psicologiche allo sforzo e di tenuta dell’allenamento. La preparazione non è stata modificata rispetto al solito. Riteniamo che nuotare in media 16 chilometri al giorno per preparare i 1500 sia sufficiente per coprire 10 chilometri. Ci siamo confrontati con il cittì della nazionale Massimo Giuliani e con il responsabile del settore fondo Stefano Rubaudo, che ci seguirà ad Eilat, per quanto attiene tracciato, tattica e metodologie. Analizzeremo il risultato e valuteremo come proseguire. L’obiettivo stagionale è provare la 10 chilometri alle Universiadi (il 27 agosto a Taipei, ndr); è prematuro dire che questa esperienza possa rappresentare un trampolino verso le Olimpiadi di Tokyo. Abbiamo scelto Eilat perché ci consentirà di nuotare in acque relativamente calde, in un contesto probante come la Coppa LEN e perché la gara cade ad una decina di giorni dai 1500 dei campionati italiani, che qualificheranno ai prossimi campionati mondiali. Quindi si passerà in poco tempo in due ambienti diversi parimenti probanti e competitivi. Peraltro è la stessa distanza temporale tra le prove iridate della 10 chilometri e dei 1500, quindi ne ricaveremo risposte che potrebbero essere importanti in futuro. Cercheremo di rispettare gli avversari ed onorare la gara, consapevoli di essere degli esordienti. Intanto continuiamo a lavorare. Siamo arrivati in Florida dopo il periodo in altura con un’escursione termica di 25 gradi. I ragazzi hanno lavorato molto con punte di 20 chilometri al giorno. Abbiamo ripreso gli allenamenti seri dopo i mesi post olimpici condizionati da festeggiamenti e impegni extrasportivi. La stagione sta entrando nel vivo e saremo pronti”.

“Sono un paio d’anni che con Gregorio stiamo parlando di questa possibilità – commenta il dirigente responsabile del settore nuoto in acque libere Stefano Rubaudo, campione europeo dei 5000 a Terracina 1991 e campione del mondo dei 5000 a squadre a Sharm El Sheikh 2002 – La scorsa estate siamo tornati sull’argomento in maniera più approfondita. Per ora l’idea è quella di cercare un avvicinamento ai diecimila e poi decidere se puntarci o meno anche per il Giochi di Tokyo 2020. I prossimi due anni serviranno a guadagnare esperienza; la gestione della lunga distanza, i rifornimenti, nuotare in gruppo, saranno tutte novità per lui. Gregorio è portato anche per questa gara, ma dovrà trasformare le proprie potenzialità in capacità. La tappa di Coppa LEN a Eilat si presenta come una prima valida opportunità, alla quale ne seguiranno altre di passaggio, come potrebbero essere le stesse Universiadi. Insieme a Gregorio, in Israele abbiamo convocato anche Mario Sanzullo e Andrea Manzi, due atleti di una certa esperienza che già hanno partecipato ai campionati del mondo assoluti e giovanili. In qualità di responsabile di settore – conclude Rubaudo – ho il dovere di lavorare al potenziamento della squadra e laddove si presentasse la possibilità di compiere un ulteriore salto di qualità sarebbe giusto provarci. Noi abbiamo già una squadra forte, con ottimi atleti che disputano i diecimila e salgono con continuità sui podi internazionali; non abbiamo necessariamente bisogno di rafforzarci, ma con un fuoriclasse come Paltrinieri in più saremmo al top”.

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