Il progetto di stadio della Roma
Il progetto di stadio della Roma

Una squadra di ricercatori ha condotto una serie di studi i cui risultati dimostrano la totale sicurezza di Tor di Valle, dove il Tevere viene contenuto dai “Muraglioni” che proteggono il territorio e che sono progettati per contenere le acque anche in caso di eventi atmosferici estremi.

L’indagine, della durata di più di un anno, si è concentrata su un’ampia area compresa tra il Parco del Tevere all’area meridionale dell’Eur e ha coinvolto decine di studiosi del Warredoc (Water Resources Research and Documentation Center) e del centro di ricerca internazionale sulle acque dell’Università per Stranieri di Perugia. Queste le sue parole: “Nell’ambito del progetto – il Professor Fernando Nardi, esperto internazionale di rischi idrologici e idrogeologici – mi sono occupato degli studi idrologici e idraulici a supporto delle opere di gestione delle acque, con particolare riguardo ai sistemi di mitigazione di rischio idraulico. Nello specifico ho supportato e coordinato tutti i progettisti occupati nelle infrastrutture in cui la componente acqua era fondamentale fornendo linee guida affinché venissero rispettati i criteri e le specifiche tecniche del piano di assetto idrogeologico, dell’autorità del bacino del Tevere, e le importanti prescrizioni degli uffici della Regione Lazio e l’indicazione di tutti gli enti regionali, provinciali e comunali che si erano già espressi in merito alla sicurezza idrogeologica. Gli studi che abbiamo effettuato riguardano una parte estesa del quadrante sud-ovest che parte dal parco fluviale del fiume Tevere e risale il corso d’acqua del fosso di Vallerano fino oltre la Cristoforo Colombo andando ad interessarsi di un’area che ricopre il Torrino, Decima, la zona sud dell’Eur e aree limitrofe. L’obiettivo del lavoro è stato quello di studiare l’intero bacino di raccolta delle acque del fosso di Vallerano e i suoi affluenti per individuare la soluzione ottimale d’intervento per la messa in sicurezza di tutti i cittadini del quadrante e di tutte le strutture ed infrastrutture potenzialmente a rischio. Il Warredoc ha lavorato in sinergia con il numerosissimo team di professionisti e specialisti del progetto di Tor di Valle che si sono occupati in particolare delle opere e delle infrastrutture idrauliche. Per il settore di mia competenza gli interventi più importanti sono rappresentati dalle opere di sistemazione fluviale del fosso di Vallerano e dai sistemi di accumulo che abbiamo dimensionato nell’ambito dell’infrastruttura fognaria. Tali interventi sono stati opportunamente progettati non solo per lo Stadio ma per tutto il dominio dove vengono garantite condizioni di sicurezza idraulica durante le precipitazioni anche delle più intense. Il piano di assetto idrogeologico del fiume Tevere a Roma fin dalle sue prime versione ha evidenziato una possibile area di esondazione proprio in corrispondenza del fosso di Vallerano causata principalmente dall’interruzione del sistema arginale in sinistra idrografica. Tale possibile e limitata area di espansione fluviale è comunque esterna all’ansa esterna di Tor di Valle e limitata ad una zona bassa del Torrino. L’obiettivo delle opere e degli interventi, della gestione di rischio idrogeologico che abbiamo progettato, non è confinato all’area di Tor di Valle ma si estende a tutto il bacino del fosso di Vallerano andando a definire un nuovo assetto idraulico che si estende per tutto il corso d’acqua ma soprattutto ridefinendo la configurazione degli attraversamenti fluviale per mettere definitivamente in sicurezza gli oltre 10 mila cittadini dell’area del Torrino, di Decima e di tutte le zone limitrofe che erano potenzialmente sotto il rischio idraulico. Il progetto di Tor di Valle è un’iniziativa di fondamentale importanza sia per la virtuosa sinergia tra pubblico e privato sia per il coinvolgimento di importanti attori a livello internazionale. Non è vero che l’area dello stadio è a rischio esondazione per l’effetto diretto di piena del fiume Tevere. Io credo che chi si esprime in tal senso non solo non abbia verificato la documentazione progettuale ma non abbia nemmeno acquisito e studiato con merito il piano di assetto idrogeologico del fiume Tevere. La realizzazione del progetto una parte molto estesa della città potrà finalmente rinascere risolvendo i problemi locali e al tempo stesso drenando una parte ancor più estesa della Capitale che potrà dare finalmente la visione di una città che sia moderna, cresce e sviluppa“.

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