Una dea bendata che proprio non ne vuole sapere di stare dalla parte dei portacolori di Rally Team impegnati nel Campionato Italiano Rally Terra.

A rivelarsi fatali, questa volta, sono stati gli sterrati della diciottesima edizione del Rally dei Nuraghi e del Vermentino, penultimo atto del tricolore dedicato a chi ama le strade bianche.

Un primo colpo di scena si verificava ancora prima del via ufficiale ed il giovane Pierluigi Frare, impegnato a muovere i suoi primi passi nel rallysmo che conta, si vedeva costretto a rinunciare anzitempo al proprio programma nel terra in virtù di una piccola operazione da affrontare.

Ad imbracciare quindi il volante, della Mitsubishi Colt Cz3 in versione ex trofeo, si rivedeva il papà, Luca Frare, richiamato ad indossare tuta e casco per questo finale di stagione nel CIRT.

“Pierluigi doveva affrontare quasi tutto il campionato” – racconta Luca Frare – “ma, per varie vicissitudini, è andata diversamente. Qui in Sardegna non è potuto scendere perchè dovrà subire un piccolo intervento e dovrà rimanere fermo circa per un mese. Abbiamo quindi deciso di far correre il sottoscritto, sia qui al Vermentino che al prossimo Liburna, per cercare di mettere alla prova la nostra Mitsubishi Colt e prepararla al meglio in vista della prossima stagione. Abbiamo avuto svariati ritiri per problemi meccanici, compresa l’ultimo, e vogliamo sfruttare ora i rimanenti chilometri del Liburna per trovare tutti i punti deboli di questa vettura.”

Due stop forzati a testa infatti, Adriatico e Vermentino per papà Luca ad unirsi al San Marino e Valtiberina del diciannovenne Pierluigi, la dicono lunga sul lavoro che in casa La Marca Racing bisognerà sostenere per raggiungere quell’affidabilità fondamentale per disputare una serie.

Nel recente fine settimana sardo il pilota di Valdobbiadene, in coppia con Matteo Lamecchi, partiva a testa bassa e, sulla prima “Telti”, infliggeva oltre quindici secondi al primo inseguitore.

Un acuto che veniva presto spento dal ritiro sulla ripetizione della stessa, causa noie tecniche.

Ripartito al Sabato, grazie alla regola del Super Rally, Frare staccava il secondo parziale in classe N2 ma un preoccupante campanello d’allarme, chiamato semiasse, tintinnava nelle sue orecchie, obbligandolo ad abbandonare la compagnia poi sul quarto tratto cronometrato.

“Già dalle ricognizioni” – aggiunge Frare – “temevamo la prova lunga, veramente difficile per il fondo e ricca di rocce taglienti, buche, forse anche troppo esagerata per le nostre piccoline. Usciti dalla prova, dopo aver trovato già una decina di auto ferme al primo giro, sentivo il semiasse destro che batteva un pochettino. A metà della quarta questo ha ceduto definitivamente. Peccato perchè, tempi alla mano, potevamo vincere la classe ed il gruppo N. Grazie di cuore ad MS Munaretto, per averci appoggiato in campo gara, ed ai ragazzi di La Marca Racing che, da casa, stanno facendo un lavoro immane per trovare la quadra. Cercheremo di andare al Liburna senza assilli ma per portare a casa almeno una coppetta. Grazie a Rally Team, al suo presidente Fiorese, ai partners ed all’amico e naviga Matteo.”

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