È stato il meteo a recitare un ruolo da assoluto protagonista in occasione della seconda tappa del TCR Italy, andata in scena lo scorso weekend ad Imola.

All’autodromo Enzo e Dino Ferrari ritrovavamo un Mauro Trentin che, pur forte di un avvio positivo Monza e della testa della classifica tra le vetture DSG, era alla ricerca del giusto feeling con la nuova Audi RS3 LMS DSG di Elite Motorsport, compagna di avventura per il 2022.

Una sessione di test, svolta dal pilota di Carmignano di Brenta nelle giornate che precedevano la seconda trasferta stagionale, si rivelavano utili durante le libere disputate al Venerdì.

Nella prima sessione, sotto ad un autentico diluvio, il portacolori di Xmotors Team firmava la migliore prestazione in classe TCDS, arricchendo il proprio bottino con il quindicesimo assoluto.

La danza della pioggia del patavino non sortiva gli effetti sperati e, dopo aver comandato a lungo anche il secondo turno di libere, il progressivo asciugarsi del tracciato permetteva ai rivali, negli ultimi minuti, di montare delle slick e di relegarlo appena fuori dal podio di DSG.

L’arrivo della qualifica sanciva l’addio al bagnato e Trentin iniziava ad accusare qualche difficoltà, non riuscendo più ad essere incisivo ed ottenendo la terza piazzola in griglia.

“Sul bagnato abbiamo fatto una buona differenza” – racconta Trentin – “ma, con l’arrivo dell’asciutto, abbiamo iniziato a perdere terreno. In qualifica abbiamo messo giù un tempo che sembrava buono ed invece gli altri hanno fatto meglio di noi. La quadra è ancora lontana.”

Nel tardo pomeriggio del Sabato scattava il semaforo verde di gara 1 e Trentin, lasciandosi uno spiraglio aperto in caso di ritorno della pioggia, optava per un setup non del tutto da asciutto.

Una bagarre iniziale ed un paio di safety car facevano il resto ma, nonostante questo, l’alfiere della scuderia con base a Maser riusciva ad archiviare la pratica al terzo di classe TCDS.

Domenica mattina, per la seconda e decisiva sfida, il patavino approfittava delle disavventure altrui per piazzarsi alle spalle del compagno di squadra, tentando l’attacco sul finale.

Un obiettivo vanificato, a metà dell’ultimo giro, a causa dell’esposizione di una bandiera rossa che neutralizzava la gara, costringendo Trentin ad accontentarsi di un amaro secondo posto.

“In gara 1 avevamo un assetto misto” – aggiunge Trentin – “perchè volevamo tenerci una finestra aperta in caso di pioggia. All’inizio siamo stati rallentati da un avversario, molto lento, che ha fatto da tappo. Sono poi entrate due safety car e queste hanno tenuto in stallo la gara per quasi venti minuti. A conti fatti avevamo chiuso quarti ma la penalità inflitta a Di Mare ci ha agevolato, permettendoci di scalare una posizione e di portare a casa punti molto importanti. In gara 2 abbiamo fatto un trenino sino quasi alla fine. Poi, tra una toccata ed un ritiro, è entrata nuovamente la safety car e ci siamo trovati, a tre giri dalla fine, a giocarci la vittoria con il nostro compagno di squadra. Ne avevamo di più ma, quando abbiamo affondato l’attacco a metà dell’ultimo giro, è stata esposta la bandiera rossa. Siamo ancora primi in campionato. Grazie ai partners, ad Xmotors Team, ad Elite Motorsport, alla mia famiglia ed alla mia compagna.”

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