Camera dei Deputati
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Questa mattina, nella sala stampa della Camera dei Deputati, l’onorevole aretino Marco Donati ha presentato la proposta di legge «Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica», della quale è promotore e primo firmatario. Questa si propone di riconoscere le rievocazioni storiche, definirle e tutelarle.

«Le rievocazioni storiche creano un forte spirito di aggregazione e offrono uno spettacolo che, oltre il piacere ludico, è un reale mezzo di promozione culturale, sociale e turistica – ha sottolineato il deputato Marco Donati –. Tali iniziative attirano il turista a visitare borghi di rara bellezza, a volte non compresi negli itinerari turistici mainstream: città e paesi che rappresentano parte dell’inestimabile patrimonio storico e artistico italiano. Inoltre, le rievocazioni storiche sono un elemento di aggregazione e d’integrazione sociale, poiché la ricostruzione dell’ambientazione storica richiede la massiccia partecipazione attiva di tutta la comunità».
Tra gli altri erano presenti la presidente della Commissione Cultura, scienze e istruzione della Camera dei Deputati, Flavia Piccoli Nardelli, il presidente del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, Massimo Andreoli, il presidente della Federazione Italiana Giochi Storici, Carlo Capotosti, e il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani: «Questa è una legge importante su un tema che mi vede impegnato da anni. Mi complimento con l’onorevole Donati perché il testo è di grande attualità, dopo quella Realacci, e interviene anche sulle competenze tra Stato e Regioni, così come saranno disegnate dalla riforma costituzionale che sarà tema del prossimo referendum confermativo».

Legge frutto di un percorso condiviso con gli Stati Generali della Rievocazione Storica, che, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, ad aprile si sono riuniti a Firenze per un Forum, dal quale sono emerse proposte, progetti e buone pratiche che grazie a Marco Donati sono confluite poi nel testo di proposta di legge: «Siamo molto soddisfatti – ha affermato Filippo Giovannelli, presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica – e ci mettiamo a disposizione per i lavori parlamentari, sperando di definire così anche il Libro Bianco che darà indicazione ai rievocatori su ciò che si deve e che non si deve fare». «È un riconoscimento normativo fondamentale per la rievocazione storica – gli fa eco Alessio Bandini, vice presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica –, che nel momento dell’organizzazione saprà come interfacciarsi con le amministrazioni locali, acquisendo quella professionalità necessaria per farsi veicolo di cultura e turismo».

Questa legge avrà ripercussioni molto importanti in tutto il Paese, in particolare in Toscana che più di altre è la regione delle manifestazioni e delle rievocazioni storiche che in passato, per quanto di sua competenza, ha affrontato il tema, consapevole dell’impossibilità di poter applicare direttamente sgravi fiscali: «La nostra è una visione fortunata – ha detto Roberta Benini, presidente del Comitato per la valorizzazione delle Associazioni e delle Manifestazioni di Rievocazione e Ricostruzione Storica della Regione Toscana –, visto che avevamo già una legge regionale, ma il riconoscimento nazionale è d’importanza esiziale per tutto il movimento e per la sua definitiva valorizzazione. La cultura, quindi, non solo come monumento materiale ma anche immateriale grazie allo storytelling delle varie manifestazioni, fatte da tanti volontari che danno un contributo importantissimo alle economie locali».

«In Italia – ha concluso l’onorevole Donati – sono impegnati 25.000 figuranti e le persone coinvolte in queste manifestazioni sono circa 800.000. Per questo, e per tutti i motivi elencati dai soggetti presenti oggi, le rievocazioni storiche rappresentano una ricchezza infinita del nostro patrimonio culturale e territoriale, le radici di un Paese che si fanno volano economico e turistico, capaci di fare rete a livello internazionale e tenere insieme le comunità locali attraverso un forte spirito identitario».

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