Gli oratori italiani sono “una realtà vitale ed in continua evoluzione”: questa la convinzione del 32° Rapporto Italia presentato nei giorni scorsi dall’Eurispes a Roma. Un giudizio positivo dell’importante Istituto di ricerca che quest’anno ha voluto dedicare un ampio spazio a questa realtà ecclesiale, risposta della Chiesa italiana alle sempre mutevoli richieste delle giovani generazioni.

“Il 32° Rapporto Eurispes dedica all’oratorio una parte significativa nella sua lettura sulla situazione italiana. Siamo molto felici di questa attenzione – sottolinea don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile della CEI – perché è il segno di quanto negli ultimi anni l’oratorio abbia saputo rispondere ai bisogni educativi ed aggregativi delle comunità. Ha saputo porsi come uno strumento efficace di legami, di relazioni. Ha saputo interpretare bisogni nuovi che rapidamente sono cresciuti nel paese e che oggi l’Italia attraverso questa ricerca cosi autorevole riconosce al nostro mondo. Il lavoro educativo richiede sempre la tenacia dei tempi lunghi, la pazienza di stare sul pezzo, di non arrendersi mai, di saper aspettare soprattutto in questi ultimi anni in cui la situazione è davvero mutata in modo radicale. Questo vuol dire richiamare tutto ciò che facciamo sempre verso quel senso di responsabilità nei confronti dei più piccoli, delle nuove generazioni e quindi soprattutto dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti e anche dei giovani che la Chiesa ha saputo esprimere nei diversi secoli attraverso lo strumento dell’oratorio”.

La sezione dedicata all’oratorio si apre con una nota citazione di Papa Francesco “luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia della fede, si fa catechesi, si gioca, si organizzano attività di servizio. Siate frequentatori assidui del vostro oratorio per maturare sempre nella conoscenza e nella sequela del Signore”. Il Rapporto Eurispes elabora fra gli altri i dati della ricerca elaborata dall’Ipsos e presentati nel 2017 durante l’’annuale Convegno nazionale della Pastorale giovanile. “Una realtà vitale, multiforme, dinamica ed operosa che ogni giorno si prodiga per andare incontro ai giovani, per accoglierli in spazi fisici e in luoghi di ascolto in cui la cura della dimensione esistenziale rappresenta il nucleo essenziale di uno spazio ed un tempo generativi di esperienze, di umanità, di energie attraverso le quali costruire una fine tessitura di legami significativi e di percorsi di crescita. Un luogo in cui si edificano progetti virtuosi e si coltivano la capacità di ascolto, la solidità delle relazioni e dove ognuno cercando la propria via può ricevere ascolto ed essere accompagnato nel difficile cammino dato dalle infinite possibilità delle svolte biografiche personali”.

Il Rapporto presenta anche la realtà del FOI quale tavolo della PG nazionale e commenta positivamente “la fioritura di un gran numero di oratori in molte regioni italiane, portatori di una vitalità rinnovata che funge da motore propulsore per le realtà parrocchiali che scelgono la via dell’oratorio con le sue numerose opportunità per avvicinare i giovani alle proprie comunità”. “Appare chiaro che l’oratorio rappresenti una realtà che trascende lo spazio fisico, dedicato a semplici attività ludiche o ricreative, ma costituisca uno strumento fondamentale a disposizione della Chiesa per rispondere alla sua vocazione e missione educativa. Un luogo soprattutto ideale che accoglie, che col suo calore fa germinare la capacità di donare e di offrire, in cui la libertà di creare una comunità di riferimento sia massima e che dia il giusto conforto, necessario a sentire e soddisfare il richiamo al ritorno ogni volta in cui se ne avverte il bisogno”.

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