Fabio Pacelli
Fabio Pacelli

Dopo le prime tre giornate, il Girone Nord, Rhinos Milano a parte, appare tutto in divenire e probabilmente senza un sicuro pronostico. Quello Sud sembrerebbe invece mettere ancora in mostra le due squadre che hanno chiuso 9-1 la stagione regolare 2015 e cioè Dolphins Ancona e Marines Lazio. Di questo e altro ne abbiamo parlato insieme al presidente dei Marines Lazio Fabio Pacelli, che vanta ormai oltre 30 anni di football, tra quello giocato e quello vissuto da dirigente.

Dopo solo tre giornate il Girone Sud ripropone il dualismo Marines-Dolphins. Sarà così fino al termine della stagione regolare o è possibile qualche inserimento?

«È vero che questo inizio campionato, per ora, non ha tradito i pronostici e soprattutto i valori ipotizzati delle formazioni del Girone Sud. Noi e i Dolphins in questo momento abbiamo dimostrato di essere delle ottime squadre, ma non dimentichiamoci che i Marines hanno giocato per ora con una neopromossa e con una squadra senza stranieri, quindi aspettiamo più in là prima di parlare di dominio. Come inserimento vedo le Aquile che sono incappate in una partita no contro i Dolphins, ma sapranno rifarsi. Hanno ottimi talenti e gli stranieri mi sembrano molto efficaci».

Lo scorso anno l’obiettivo minimo dichiarato dei Marines era quello di tornare ai playoff. Quest’anno si è alzata l’asticella e in sostanza quali sono le ambizioni della stagione 2016?

«I Marines vengono da un periodo di ricostruzione, hanno un roster lunghissimo e giovanissimo, con una media età di 23 anni. Ragazzi del ’97, ’98 e ’99 sono già titolari e con una voglia enorme di giocare e migliorarsi. Lo staff è molto preparato e motivato, la dirigenza molto attiva e propositiva. Con questi ingredienti tutto è possibile, perché i miglioramenti della squadra sono evidenti ogni allenamento. Noi puntiamo in alto, ma siamo consapevoli di essere ancora un po’ inesperti e a volte immaturi».

I “nordisti” pensano che il Girone Sud sia nettamente più debole. Sarebbe giusto in futuro un torneo che preveda anche interdivisionali oppure la formula giusta resta comunque quella attuale?

«No, la formula del campionato è perfetta cosi. Già questo anno si è visto un netto miglioramento nel girone Sud e il gap si sta riducendo. Tra un po’ di tempo sono convinto cha la differenza non ci sarà più».

Gestire una squadra di football in una realtà importante come Roma, di fatto appassionata solo quasi di calcio. Quanto può essere più difficile rispetto ad altre città meno grandi?

«Le difficoltà a Roma sono nel reperire risorse economiche. Non ci sono grandi aziende o industrie interessate a sponsorizzare e la concorrenza con una miriade di società sportive rende difficile eccellere anche su media e giornali. Per fortuna l’ottimo lavoro fatto con la promozione e con le scuole ci ha permesso di contare su un gran numero di ragazzi per le giovanili. Questo ha portato notevoli risultati sportivi che alla fine sono il nostro migliore biglietto da visita».

Il football in Italia: una fotografia della situazione attuale e cosa si deve fare in più a livello di lega Ifl e di Fidaf?

«Io credo che il football in Italia stia conoscendo un momento di grande crescita. Il rientro nel Coni, necessario, ci ha sicuramente dato un assetto più stabile e credibile ma anche troppo macchinoso e burocrate. Spero che possa snellirsi nel tempo. Il numero delle squadre negli ultimi anni è cresciuto, così come il numero dei praticanti, ma ancora molto è da fare a livello di visibilità e promozione sportiva. La Ifl dovrebbe occuparsi proprio di questo: rendere il nostro sport il più visibile possibile con iniziative e accordi con partner media, oltre che stringere accordi commerciali che portino sponsor o facility economiche a tutte le formazioni della lega».

Settimana di riposo per le formazioni IFL, che torneranno in campo nel week end del 2/3 aprile.