di Efisio Collu
Affidare partite di calcio a signori come quel biondino che ha diretto Napoli-Cagliari rappresenta uno schiaffo al tifoso, a chi ama il football, a chi paga il biglietto, ai bambini che seguono lo sport più bello del mondo. Soprassiedo sul risultato e passo al pari e patta nel derby della Mole, col cuore granata pronto a ricordare quel che accadde settanta anni prima sulla collina di Superga. La Roma pareggia a Genova e ringrazia Mirante che para un rigore, ma va a meno tre dal quarto posto; la Lazio perde in casa con l’Atalanta, che viaggia come un treno verso il sogno Champions. E i biancocelesti adesso possono fantasticare solo un ruolo in Europa league. La Spal cala il poker in casa del Chievo, la Fiorentina è il fantasma di se stessa e perde anche con l’Empoli, che risale a quota 32, a due punti dalla salvezza, dove staziona l’Udinese, che chiude col risultato a occhiali contro l’Inter. Frosinone quasi in B, dopo il pareggio in casa del Sassuolo, ma i ciociari scendono fra i cadetti a testa alta. La cannonieri arride al vecchio Quagliarella, comunque aiutato da 8 calci di rigore. Come diceva Boskov? Rigore è quando arbitro fischia. E la Sampdoria gode.

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