Panchinaro
Panchinaro

Il rovescio della medaglia di una terza giornata di campionato che monotonia juventina a parte concede comunque spunti di riflessione vive su tre protagonisti diametralmente opposti fra loro. Tre panchinari, si fa per dire, saliti agli onori delle cronache. O, meglio, per esser più precisi diciamo che stiamo per parlare di tre… recenti panchinari. Per il primo siate obiettivi e scavalcate il campanilismo, non può che essere Francesco Totti. Entra nella ripresa d’una partita bagnata quanto disgraziata e porta in dote il gol del sorpasso definitivo ai danni di una Sampdoria aggrappata come non mai ai guantoni di Emiliano Viviano. Vecchio? Fate pure, lui ormai pare irridere pure la carta d’identità, intanto il quasi quarantenne che vorrebbero in Campidoglio per risolvere questioni al momento malgestite da nani e ballerine della politica nostrana si gode l’ennesima gioia d’una carriera inimitabile; il tutto, gol e delizie per la platea, offerto mentre qualche suo coetaneo che all’appello risponde presente se chiami Shevchenko, Seedorf, Ronaldo, Nesta e Ballackè già da tempo che s’è messo a fare il dirigente sportivo, se non l’opinionista. E pensate pure a Del Piero, tanto per citarne un altro. Rigore-gol e la Roma acchiappa per i capelli una partita che pareva persa, può bastare per la goduria domenicale?

Certo che pure Higuain, di nome Gonzalo, aveva cominciato così come il capitano della Roma l’anno in panca. Ma a Torino, sponda bianconera del Po, non sono abituati al tutto e subito. Logica conseguenza, dopo aver speso cifra da urlo che avrebbe sfamato per un anno per lo meno tre nazioni povere, scegliete voi quali mentre noi intanto indichiamo Haiti, il sudamericano s’era accomodato in panca per far compagnia ad Allegri all’alba del torneo. I due gol prodotti contro il Sassuolo, roba da cineteca, fanno fantasticare un nuovo record di marcature in serie A.

Infine c’è Joe Hart, e il nome lo replichiamo, si chiama Joe, ripetiamo, Joe. Ci prendete per matti? No, semplicemente abbiamo l’obbligo di non farci deridere dagli inglesi, visto che i tabloid inglesi hanno riportato la foto del foglio con le formazioni ufficiali del match di domenica, dove Hart è indicato col nome di John. Quisquiglie e pinzellacchere, come avrebbe detto Totò. Un po’ meno quisquiglia e pinzellacchera è invece la sua uscita infelice sugli sviluppi di un calcio d’angolo che ha causato il pareggio dell’Atalanta. Ma non è che Guardiola aveva visto giusto preferendo Claudio Bravo a lui? No, state tranquilli, pure il portiere del City, nell’ultima di Premier league, è stato beffardo per i suoi. Anche lui, per non sfigurare, ha elargito una bella papera nel derby di Manchester.

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