gary_webb
gary_webb

Gli scoop sono finiti nel dimenticatoio, o forse in qualche buco nero dell’universo cosmico. Le storie non vengono più scritte, forse costano troppa fatica. Il massimo (del minimo) sono diventati il rafting dei tesserati napoletani riprodotto fino alla molestia intellettuale nei confronti del telespettatore e il “giornalista” Nainggolan che intervista James Pallotta, suo presidente, con domande preparate ad arte dal ghostwriter di turno (magari pure uno bravo, ma senza calcio in culo dove vuoi andare? A condurre una trasmissione televisiva?) e ben appuntate su una cartellina stile norcino, forse manca solo il lapis sull’orecchio; la signora Wanda Nara che oggi fa la procuratrice e a breve perfino l’attrice e la firma di Pogba sulla maglia di un tifoso dello United, che se a uno “strillone” avessero detto “vendi i giornali con queste notizie” avrebbe preferito morir di fame. Lo sputtanamento d’una professione eccolo servito su un vassoio d’oro, e c’è da pensare che – purtroppo – cominciano ad aver ragione quelli che maledicono i giornalisti, molti dei quali sono ormai incapaci d’alzare la testa perché facilmente incastonati in un sistema sbagliato, fatto d’impicci e intrallazzi, chiacchiere e distintivo, noia e paranoia. Abbandonata l’era di chi difendeva a spada tratta quei cronisti che svolgendo il proprio lavoro andavano contro tutto e tutti – provate a leggere la storia di Gary Webb (nella foto), che scoperchiò un certo malcostume di casa Cia; e a comprenderla in tutti i suoi passaggi – eccoci piombare nell’epoca delle storielle da osteria comunque infiocchettate ad arte, scritte oggi per accontentare i padroni del vapore e quei politici che se qualcuno gli ha fatto le pulci prontamente alzano il telefono per urlare “quello me lo cacci!”, che è più o meno la conseguenza del “lei non sa chi sono io!” d’un tempo che fu. E suo malgrado lo sport convive con questo sistema… hai scritto di Tal dei Tali senza “allisciartelo” per bene? Niente accredito, e scordati pure il biglietto per entrare allo stadio, e pure il pass auto. L’imbarbarimento è al top nell’era del “tutta tara”, nell’epopea del mettiamo in pagina senza rileggere il pezzo, che tanto nessuno legge più i giornali e l’importante che a San Paganino arrivi lo stipendio, puntuale, come gli scioperi romani del venerdi e del lunedi. Mah… meglio pensare che sarà per un’altra vita quell’idea d’arrovesciare tutto con una penna e un taccuino in mano, mille scarabocchi e frecciate contro il potere. (M.M.)

Articolo precedenteCalcio, Roma, dopo l’infortunio di Mario Rui… ecco Riise!
Prossimo articoloOLIMPOPRESS n. 196, puntata del 23 luglio 2016