Scavalcata la sconfitta interna della Roma al cospetto del Villareal in Europa league, siamo attesi da giorni di passione per quel che concerne lo stadio, che a detta di molti non si farà. Roba da non crederci, pare che nella capitale sia diventato difficile perfino disegnare col gesso sul marciapiede una pista per i tappi delle bottiglie per simulare il giro d’Italia, come si faceva una volta. Meglio pensare e passare al calcio, fermo restando che resteremo con gli occhi aperti per capire di che morte dovremo morire. E, se vedremo le brutte, proveremo a trasferirci su uno di quei pianeti che sono stati scovati dalla Nasa e che fra un pare e un si dice, somigliano in qualche modo alla Terra. Ovvio, con l’augurio e la speranza che lì’, chissà poi dove, si possa stare meglio. Meglio pensare al football, quello giocato, perché le chiacchiere calcistiche altrimenti ci porterebbero a raccontare dell’esonero di Claudio Ranieri, gentiluomo del pallone, alla litigata Allegri-Bonucci e alla causa miliardaria che James Pallotta ha promesso al Comune di Roma. Dunque il calcio, serie A, che apre con Napoli-Atalanta e chiude stavolta col posticipo del lunedi Fiorentina-Torino. Nel bel mezzo la Lazio ospita l’Udinese, con la voglia di sfruttare un turno apparentemente favorevole prima del derby. Gli spallettiani volano nella Milano nerazzurra, con l’augurio e la speranza di trovare una squadra stile De Boer e non made in Pioli, nove successi nelle ultime dieci gare. Ma poi, scavalcata la giornata di campionato, ci sarà il derby di coppa Italia, che si giocherà alle 20 e 45, dunque in notturna. Così vuole la tv di Stato, che detiene i diritti della manifestazione. L’ultima volta che la stracittadina si giocò in notturna arrivarono, o meglio annotammo, un’aggressione a Tor di Quinto, sei accoltellati, otto feriti, quattro arresti, scontri al ponte Duca d’Aosta, Daspo senza soluzione di continuità e il quartiere Flaminio in stato d’assedio. Speriamo resti solo un pallido ricordo.