Mentre il Milan, nella preistoria di questa venticinquesima di campionato calava il tris contro l’Empoli, c’era già chi pensava al prossimo turno, quasi dimenticando che bisognava giocare il resto della giornata. La Roma ha risposto allo squillo dei gattusiani sbancando Frosinone all’ultimo respiro grazie al solito Dzeko, la Juventus ha fatto da consueto schiacciasassi (ma con poco carburante nel motore) a Bologna, dove qualche protagonista bianconero è apparso il fantasma di se stesso. Rinviata la partita della Lazio per un Sei nazioni che vede gli Azzurri soccombere ancora una volta e col destino segnato dall’ennesimo cucchiaio di legno, la domenica s’è aperta col rigore assegnato da un arbitro debuttante alla Sampdoria e a Quagliarella, diciassette gol in campionato, quel penalty contro il Cagliari deve essere sembrato, vista l’ora, come il cacio sui maccheroni. Sballato il pronostico di Torino-Atalanta, con la martingala gettata nel cestino già al sabato dopo il 2-0 dei granata, c’è spazio per raccontare il pari e patta fra Sassuolo e Spal, il poker in esterna del Napoli a Parma con doppietta di Milik e il pareggio 3-3 fra Fiorentina e Inter nel match più lungo della giornata, circa centoundici minuti fra annessi, connessi e recuperi. Il polemico del giorno è Luciano Spalletti, che non le manda a dire neanche a chi paga i diritti del football, l’uomo del giorno Milik, trascinatore dei partenopei. Al diavolo il Var, pardon, chi non sa utilizzarlo. Si ricomincia subito, venerdi alle 20 e 30 l’Inter va a far visita alla Sardegna Arena, il giorno dopo si gioca Lazio-Roma e si chiude con Napoli-Juventus. Niente male, come giornatina…

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