NY marathon
NY marathon

La redazione di Olimpopress ha affidato al responsabile della comunicazione della Lazio atletica leggera Giuseppe Vasapollo il compito di raccontare la trasferta statunitense del gruppo biancoceleste che partecipa alla maratona di New York. Di seguito, il resoconto della prima giornata.

“Qui Nuova York, vi parla… Giuseppe Vasapollo, con un po’ di ritardo, ma ora scoprirete perché, per raccontare la prima giornata a tinte italo-americane.
Eh si. Diciamo che Lemony Snicket con la sua serie di sfortunati eventi lo avremmo potuto far arrossire, ma andiamo per ordine, non senza prima dire che ovviamente tutto è a posto e tutti siamo pronti per questa fantastica avventura.

Potremmo quasi dire che ci abbiamo messo a volare a New York che ad attraversarla… Il viaggio in aereo è stato assolutamente piacevole e con i toni del gruppo che sta per affrontare una vacanza con amici vecchi e nuovi, con tanta goliardia ed ironia che, ovviamente, ha pure coinvolto qualche assistente di volo, prestatisi simpaticamente alle nostre scorribande da allegra scolaresca… Proprio il sottoscritto, all’atterraggio è stato subito redarguito dal capo cabina con “Chi è quel simpaticone che ha attaccato l’adesivo della scuola di atletica della Lazio sulla fusoliera dell’aereo???” (tanto negherò l’evidenza fino alla morte…)

Atterriamo ak JFK con circa mezz’ora di anticipo sul previsto, tutti contenti a bordo… già, ma non hanno fatto i conti col JFK… “Il comandante informa che siamo arrivati forse troppo in anticipo e dobbiamo continuare a rimanere in pista fino a quando non si libera un gate”. Ed ecco che l’anticipo si trasforma subito in ritardo. Poco male, pochi minuti. Usciti dall’aereo, tutti di corsa verso l’immigrazione… Ma erano arrivati contestualmente una dozzina di voli da ovunque, credo anche da qualche pianeta vicino, ed il ritardo cominciava a diventare imponente… due ore per i controlli passaporti!!! Per fortuna le valigie erano tutte arrivate e pronte, salvo che il sottoscritto, si ancora io, distraendosi per fare la conta dimenticava clamorosamente il suo bagaglio a mano vicino ai nastri. Altri 20 minuti per cercare di convincere il personale a rientrare (impossibile, siamo in America), con loro che dicevano di aspettare perché sarebbero stati gli stessi agenti doganali a portare fuori il trolley, magari con un po’ di attesa. Esce finalmente la valigia e si parte con l’autobus a nostra disposizione. Già, ma sono le 5.30 del pomeriggio, ora di punta. Attraversiamo tutta Brooklyn in modalità processione e per non farci mancare nulla l’autista, che doveva lasciare altri passeggeri in altri due hotel del centro, sbaglia clamorosamente strada provocando ancora ritardo.

Insomma, alla fine i nostri baldi giovani approdano all’hotel in zona Times Square alle 7 di sera, stanchi e stremati, il tempo di una sciacquata e finalmente NEW YORK! A cena, rigorosamente pasta, per il carico di carboidrati, nell’East Village, da un grande laziale che nel suo ristorante ha appese le maglie di Chinaglia e le sciarpe della Lazio. E finalmente dopo 25 ore in piedi riusciamo a rivedere il letto, stanchissimi, strematissimi, ma felici perché i primi effetti della Grande Mela stanno già contagiando il gruppo che si appresta a vivere questa settimana a stelle e strisce che culminerà domani con la New York City Marathon.

Stamattina, anzi, tra pochissimi minuti tutti in strada per una corsetta corta e rilassata, poi la presentazione LIVE della nostra nuova divisa e via verso l’Expo maratona per ritirare i pettorali… con un pensiero fisso rivolto all’Italia, perché il cuore oggi sarà tutto per Napoli-Lazio.
AVANTI LAZIO… anzi… che dico… LET’S GO LAZIO ATLETICA!!!”

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