Etna luogo fisico, con la sua natura aspra e potente, ma anche luogo mentale e spirituale. Uno spazio della Terra e della memoria che racchiude la vita di chi è nato e cresciuto sotto la sua ombra.
La storia, il mito, la natura e l’antropologia del più grande vulcano attivo europeo sono i protagonisti del nuovo libro del filosofo Leonardo Caffo La montagna di fuoco. Etna: la madre, edito per la collana “Passi” di Ponte alle Grazie con la collaborazione del Club alpino italiano.

I racconti, sia del presente che del passato, scritti sul paesaggio, sulla lava e sulle case, vengono narrati attraverso uno scambio epistolare tra l’autore, che incarna l’Uomo-filosofo, e la montagna stessa.
Ogni lettera-capitolo, corredata da una ricca documentazione fotografica in bianco e nero, inizia con “Cara Etna” e mostra come essere cresciuto alle pendici del vulcano abbia lasciato nell’autore ricordi e sensazioni indelebili.
Ricordi e sensazioni legati alla natura e al silenzio di questa montagna, ma anche al padre vulcanologo, alla famiglia, agli amici d’infanzia, agli incontri, alle passeggiate e alle escursioni.

«Per chi non ti conosce sei “solo” una montagna. Per noi, costretti a osservarti come davanti al Cristo di Monreale che ti guarda da ogni dove, una bestia al di là di qualsiasi classificazione metafisica», scrive Leonardo Caffo. «Una montagna che va ben oltre il genere, vulcano (maschile) con un nome femminile (Etna) e con la vocazione di una madre, “idda”, che protegge e punisce i propri figli. Il mio viaggio per incontrarti di nuovo inizia dalla casa dei miei genitori e dagli oggetti di mio padre».

Nel libro, sentimentale ed ecologico, si intreccia una passione per il vulcano che unisce un padre e un figlio. E se il padre, il vulcanologo Salvatore Caffo, ne racconta con chiarezza la storia e l’essenza, il figlio, filosofo, ne tratteggia lo spirito, che informa di sé l’intero paesaggio e gli uomini etnei.

Leonardo Caffo (Catania, 1988) è attualmente filosofo in residenza presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e professore di Estetica dei media e della moda alla Naba di Milano. Ha curato il Public Program alla Triennale di Milano nel 2020, e insegnato Filosofia Teoretica al Politecnico di Torino. Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale Frascati per la filosofia.
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