In un periodo complicato per tutti, per via dell’emergenza Coronavirus, una bella notizia di carattere sportivo arriva per l’Italia dall’indoor rowing.

Domenica pomeriggio, quando non erano ancora scattati i divieti all’attività, due atleti italiani, Francesco Procaccianti e Roberto Rizzato hanno demolito il record mondiale in tandem al remoergometro, della categoria pesi leggeri 40-49 anni, percorrendo, vogando per 24 ore ininterrotte, la distanza 347848 metri, con una media di 2.04,1. I due protagonisti hanno demolito il precedente limite, che resisteva da oltre sette anni, appartenente agli inglesi Ken Fairley e Dimos Georgiades con 324412 metri.

Una grande impresa, preparata con grande impegno e brillantemente portata a termine dai due protagonisti che alla fine della prova hanno espresso tutta la loro soddisfazione per il risultato centrato.

Francesco Procaccianti, napoletano trapiantato a Roma, e già protagonista degli Open Indoor Championship, svoltisi qualche settimana fa a Roma, è davvero orgoglioso dell’impresa.

“E’ stato un record fortemente voluto, nato da una scommessa. Avevo già provato senza successo due anni fa. Stavolta la ‘follia’ è andata a buon fine. Ho trovato in Roberto un compagno ideale. Mi piace molto cimentarmi sulle lunghe distanze, non soffro particolarmente lo sforzo fisico. Credo che in prove come questa l’impegno più rilevante sia quello mentale. Avevamo programmato tutto, i tempi di cambi, il ritmo di gara, l’alimentazione. Una grande prova che ci ha premiato. Abbiamo capito già a metà prova, dopo le 12 ore, che eravamo destinati a farcela. Sono davvero molto soddisfatto “.

Gli fa eco il trentino Roberto Rizzato, alfiere della Prosport, altrettanto raggiante.

“Amo le lunghe distanze anche se non avevo mai provato a remare per 24 ore consecutive, pur avendo avuto altre esperienze a squadre su prove di durata.

E’ stata fondamentale la simbiosi con Francesco, abbiamo raggiunto un’intesa perfetta che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo. Abbiamo iniziato con cambi regolari ogni cinque minuti fino a scendere progressivamente fino ad alternarci ogni minuto. Non ci ha mai spaventato neanche il dover remare durante tutta la notte. Non siamo mai andati in difficoltà nonostante qualche problemino alla schiena per me e qualche disturbo allo stomaco per lui. Quando abbiamo scavallato metà gara siamo andati via lanciati consapevoli che avevamo in risultato nelle nostre mani. Ho perso oltre 4 chili di peso ma ne valeva la pena. Ed ora sotto con la prossima impresa….”