Gabriele Maruotti
Gabriele Maruotti

Lo schiacciatore della Nazionale maschile Gabriele Maruotti ha salutato la Pallavolo Laziale nell’inserto speciale del Corriere dello Sport-Stadio, in edicola l’11 ottobre per Roma e provincia e il 12 per i territori di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo. Ecco il messaggio del ragazzo nato e cresciuto a Fregene che ha giocato per la prima volta un Mondiale con la maglia dell’Italia:

Seguo sempre con grande interesse le iniziative e gli eventi della FIPAV Lazio. Perché sono cresciuto negli stessi campi che voi frequentate ogni settimana. Le emozioni che sentite ogni volta che la palla è in volo e vi preparate alla schiacciata sono le stesse che ho provato sulla mia pelle da ragazzo. Chi l’avrebbe mai detto? Ho partecipato a un Mondiale rappresentando il mio Paese ed è tutto iniziato in una piccola palestra di Fregene. Poi ci ho preso gusto: Velletri con Barbiero, il Trofeo delle Province, quello delle Regioni, l’esperienza a Treviso, la Serie A giocata anche con Roma e Latina e la maglia azzurra.

Oggi sono qui per ringraziare la pallavolo del Lazio che per prima ha creduto nelle mie qualità e tutte quelle società che lontano dai riflettori continuano a puntare sui giovani. Il 9 settembre a Roma ho coronato un sogno: esordire in un campionato del mondo a 30 anni davanti al mio pubblico, in un Foro Italico stracolmo di gente. Ho i brividi solo a ripensarci… Sulle tribune ho riconosciuto amici, allenatori e compagni di squadra con cui ho condiviso l’inizio della mia carriera e spero che la mia storia possa essere d’ispirazione per tutti i pallavolisti e le pallavoliste della regione. Rappresentare la Nazionale su queste pagine è un onore, perché scrivo a nome di una squadra che ha fatto sognare un intero popolo con le sue vittorie ma anche con le sue fragilità.

Non eravamo imbattibili, non abbiamo conquistato nessuna medaglia, eppure abbiamo sentito un calore, un entusiasmo e una carica indescrivibile. Anche chi ha giocato meno si è sentito protagonista e ci fa enormemente piacere che a fare notizia sia stata sempre e l’immagine del gruppo nella sua interezza, ancora prima che le giocate dei singoli. “Libera i cani” è una citazione che abbiamo preso in prestito da “I Simpson” scherzando su quei ragazzi che come me giocavano di meno risultando però sempre decisivi. Nel nostro sport, oltre ai 6 titolari, scendono in campo le riserve, lo staff tecnico, i dirigenti, i medici, la comunicazione e i massaggiatori. Scelgo allora questa come immagine per augurarvi buona stagione: fate in modo che la pallavolo del Lazio liberi i suoi cani. Vincete e perdete sempre come una vera squadra, uniti e compatti come lo siamo stati noi, e vivete le emozioni di questo sport facendovi trascinare dalla passione.

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