Per la prima volta il numero di aprile della rivista del Club alpino italiano è interamente sfogliabile e scaricabile on line, dunque a disposizione di tutti (il link è disponibile sul sito www.cai.it). La decisione è una diretta conseguenza dell’emergenza che tutto il nostro Paese sta vivendo a causa della pandemia Covid-19. Ad annunciarlo, con una lettera aperta ai Soci pubblicata sempre su www.cai.it, il Presidente generale Vincenzo Torti, che ha spiegato la decisione con “l’impossibilità segnalataci di provvedere in tempi brevi a gran parte della distribuzione postale”.
Proprio sul Covid-19 sono incentrati, su questo numero, gli editoriali dello stesso Presidente generale e del Direttore della rivista Luca Calzolari. Vincenzo Torti riporta il messaggio ricevuto dal Presidente della Sezione Cai di Codogno Paolo Cavallanti nei giorni in cui il comune lodigiano era zona rossa, citandolo come esempio di comportamento per tutte le componenti dell’associazione: “per rimediare a questo isolamento, con il Direttivo di Sezione abbiamo organizzato una serie di iniziative volte a garantire la continuità dei servizi essenziali per i Soci. Per esempio, abbiamo avuto il primo Consiglio virtuale (via web) nella nostra storia. Ovviamente, in linea con le direttive del Ministero della Salute e del Cai nazionale, abbiamo annullato tutte le attività programmate fino a data da destinarsi”. Attraverso il web, inoltre, “stiamo cercando di fornire informazioni ai Soci in merito a tematiche di montagna oltre alle problematiche relative alla diffusione del virus invisibile”.

Il Direttore Luca Calzolari si incentra invece sull’impatto causato sul turismo in montagna dal diffondersi del virus, con “una prima polaroid che abbiamo voluto scattare contattando alcuni operatori della montagna a circa due settimane dallo scoppio dell’epidemia”. Scrive Calzolari: “Asat, l’associazione albergatori del Trentino, stima che nei mesi di marzo e aprile il rendiconto del calo delle presenze sarà di oltre un milione, pari a circa il 60% in meno rispetto al 2019. Il danno economico? Circa 140 milioni di euro. Nella montagna friulana non va meglio: nei primi dieci giorni la rinuncia alla vacanza nelle Terre alte ha raggiunto l’80%”. Previsioni simili anche per il bellunese, la Valle D’Aosta e l’Appennino: “nel modenese si registra un meno 70%, nel reggiano le disdette da parte di singoli sono attorno al 40%, mentre quelle dei gruppi organizzati toccano il 90%. Secondo Federalberghi Calabria, infine, ci sarà un dimezzamento delle presenze per la stagione estiva in Sila”.

La rivista si concentra poi, sulla “montagna da salvare”, approfondendo quattro casi di zone montane e parchi ricchi di monumenti naturali, di paesaggi geologici unici e di straordinari patrimoni floro-faunistici. Ecosistemi tanto belli quanto fragili, da preservare e difendere. Accade in Veneto, nel Parco regionale della Lessinia, che resiste agli attacchi della burocrazia grazie anche al sostegno popolare. E accade sull’Appennino, sia quello marchigiano sia quello tosco-emiliano, con progetti di nuovi impianti sciistici sul monte Acuto e sul Corno alle Scale – Doganaccia, che vedono una strenua opposizione da parte del Cai e di altre associazioni. Ma accade anche sulle Apuane, stravolte e consumate a poco a poco dall’attività estrattiva.

La strada da percorrere, come ribadisce ancora una volta il Presidente della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai Raffaele Marini, è quella della coesione sociale e territoriale che, se si pensa a chi verrà dopo di noi, non contrappone ambientalismo e sviluppo economico.

Un tema particolarmente affascinante è l’allenamento degli astronauti in grotta, che M360 torna a riprendere: l’articolo spiega come la NASA abbia recentemente annunciato il programma Artemis, che si prefigge di portare nuovamente l’uomo sulla Luna entro il 2024 e da lì continuare il viaggio verso Marte. L’Agenzia spaziale europea ha ormai da molti anni sviluppato dei corsi di addestramento per preparare gli astronauti a operare in condizioni estreme. Tra gli ambienti scelti per questi corsi ci sono anche le grotte, la cui importanza acquista valore considerato che le immagini satellitari del Pianeta rosso hanno mostrato ingressi di cavità che possono dare accesso al sottosuolo.

Gli altri contributi accompagnano il lettore alla scoperta del Tufo Trail di Saturnia (da percorrere pedalando) e del progetto, targato Cai e Mountain Wilderness, di un’esplorazione nello Swat (nord del Pakistan), per individuare e descrivere possibili itinerari di trekking, verificando le potenzialità alpinistiche di una zona bellissima e inesplorata. E ancora: la Via di Francesco nell’Italia centrale, per molti “il vero Cammino di Santiago in Italia”, grazie a paesaggi, stratificazione della storia e collaborazione di pubblico, privato e associazioni (Cai compreso).

Il numero si completa con il ritratto di Aurelio ‘Lelo’ Pavanello (tra i fondatori del Soccorso speleologico) e un piccolo “giallo” del mondo alpinistico: una pergamena testimonierebbe la presenza di un quarto uomo nella prima salita del Dito di Dio alla parete Nord, una pietra miliare dell’alpinismo degli anni Trenta.

Il portfolio di questo numero è dedicato alle fotografie delle montagne in primavera, scattate in occasione delle escursioni del Cai.

Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di aprile.

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